Pareri

Raccolta di pareri espressi da questo Dipartimento nelle materie di propria competenza, in particolare in materia di Enti locali.

In evidenza

parere
parere
parere
parere

La raccolta

Area tematica

Categoria

Data

Reset

Parere
18 Ottobre 2012
Territorio e autonomie locali

Fatte salve eventuali previsioni regolamentari dell’ente che disciplinino la materia, in presenza di verbali già approvati che risultino difformi rispetto all’effettivo andamento della seduta, è demandato al consiglio comunale l’accertamento dell’errore e la sua successiva rettifica mediante un proprio deliberato.
La correzione dell’errore da parte dell’Amministrazione che ha emesso l’atto, appare peraltro compatibile con il sistema relativo al procedimento amministrativo di cui alla legge n. 241/1990 e successive modificazioni ed integrazioni ed in particolare con le norme contenute nel capo IV-bis che disciplina “l’efficacia ed invalidità del provvedimento amministrativo, la revoca e il recesso”.
Tale correzione da parte del consiglio comunale non comporta, ovviamente, una nuova discussione dell’argomento, oggetto della deliberazione, che sia già stato discusso ed approvato.

Parere
18 Ottobre 2012
Territorio e autonomie locali

l’art. 78, comma 2, del d.lgs. n. 267/2000 dispone che: “gli amministratori di cui all’art. 77, comma 2, devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministrazione o di parenti o affini fino al quarto grado”.
Con specifico riferimento all’approvazione di provvedimenti normativi o di carattere generale, la giurisprudenza ha affermato più volte che il dovere di astensione degli amministratori locali costituisce principio generale che, in quanto tale, non ammette deroghe o eccezioni e ricorre ogni qualvolta sussista una correlazione diretta fra la posizione dell’amministratore e l’oggetto della deliberazione, anche se la votazione potrebbe non avere altro apprezzabile esito e la sceltafosse in concreto la più utile e la più opportuna per l’interesse pubblico (Consiglio di Stato, sez. IV, 26 maggio 2003, n. 2826; idem 4 dicembre 2003, n. 7050; idem 12 dicembre 2000, n. 6596).
Pertanto, il dovere di astensione sussiste in tutti i casi in cui gli amministratori versino in situazioni, anche potenzialmente, idonee a porre in pericolo la loro assoluta imparzialità e serenità di giudizio.

Parere
18 Ottobre 2012
Territorio e autonomie locali

in base a quanto disposto dall’articolo 38, comma 6, del d.lgs. n. 267/2000, le commissioni consiliari, una volta istituite sulla base di una facoltativa previsione statutaria, sono disciplinate dall’apposito regolamento comunale con l’inderogabile limite, posto dal legislatore, riguardante il rispetto del criterio proporzionale nella composizione. Ciò significa che le forze politiche presenti in consiglio devono essere il più possibile rispecchiate anche nelle commissioni, in modo che in ciascuna di esse ne sia riprodotto il peso numerico e di voto.

Un’eventuale modifica regolamentare che determini l’aumento del numero dei componenti della commissione elettorale comunale, disciplinata dall’art. 12 del D.P.R. 20 marzo 1967, n. 223, non potrà in alcun modo trovare applicazione, atteso che la materia elettorale rientra tra quella di competenza esclusiva dello Stato ai sensi dell’art. 117, comma 2, lett. p) della Costituzione.

Parere
11 Ottobre 2012
Territorio e autonomie locali

Ai sensi dell’articolo 38, comma 6, del d.lgs. n. 267/2000, le commissioni consiliari, una volta istituite sulla base di una facoltativa previsione statutaria, sono disciplinate dall’apposito regolamento comunale con l’inderogabile limite, posto dal legislatore, riguardante il rispetto del criterio proporzionale nella composizione. Ciò significa che le forze politiche presenti in consiglio devono essere il più possibile rispecchiate anche nelle commissioni, in modo che in ciascuna di esse ne sia riprodotto il peso numerico e di voto. In ogni caso è rimessa all’autonomia organizzativa dell’ente interessato l’individuazione, anche mediante opportune integrazioni del vigente regolamento, del meccanismo tecnico (quale voto plurimo, voto ponderato o altro) reputato maggiormente idoneo ad assicurare a ciascun commissario un peso corrispondente a quello del gruppo che rappresenta.

Parere
10 Ottobre 2012
Territorio e autonomie locali

L'iter deliberativo di approvazione dello statuto e delle sue modifiche comporta che in sede di prima votazione la delibera sia approvata con il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri assegnati ivi compreso il sindaco, che è componente del consiglio comunale ai sensi dell'art. 37 del citato testo unico.

Parere
9 Ottobre 2012
Territorio e autonomie locali

L’art. 97 del D.lgs 267/2000 stabilisce i compiti e le funzioni dei segretari comunali e provinciali. Il comma 2 di detto articolo statuisce che il segretario svolge compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa ecc. il successivo comma 4, nel prevedere che il segretario sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti coordina l’attività. Le disposizioni contrattuali contenute nell’art. 1 del CCNL dei segretari comunali e provinciali del 22.12.2012, stabiliscono che, relativamente agli incarichi per attività di carattere gestionale, occorre che gli stessi siano conferiti in via temporanea e dopo aver accertato l’inesistenza delle necessarie professionalità all’interno dell’Ente. Per l’esercizio delle funzioni aggiuntiva affidate al segretario, è prevista una maggiorazione della retribuzione di posizione in godimento.

Parere
1 Ottobre 2012
Territorio e autonomie locali

Qualora il regolamento del consiglio comunale preveda che tutti i provvedimenti di competenza del consiglio comunale debbano essere approvati preventivamente dalla commissione competente, “in sede referente”, in caso di mancata approvazione da parte della stessa commissione, è solo il consiglio comunale che deve comunque pronunciarsi in via definitiva sulla proposta, ancorchè già esaminata dalla commissione.

Parere
28 Settembre 2012
Territorio e autonomie locali

Questo Ministero si è sempre espresso negativamente in ordine alla possibilità di riconoscere l’indennità di vigilanza a personale estraneo all’area e quindi al personale tecnico. Si ritiene quindi che il beneficio riconosciuto al dipendente di Cat. D con il verbale di conciliazione non poteva essere esteso a tutto il personale tecnico impegnato nelle citate funzioni.

Parere
27 Settembre 2012
Territorio e autonomie locali

Gli oneri pluriennali si riferiscono ai costi sostenuti per l’acquisto di beni o strumenti durevoli che gravano su più di un esercizio. Si deve quindi rilevare che nello statuto di costituzione dell’ente unione dovrebbero essere disciplinati tutti gli aspetti relativi al suo funzionamento, compresi quelli relativi al personale eventualmente trasferito dagli enti aderenti o da assumere. In assenza di tale previsione si rileva la necessità di addivenire ad un accordo con l’ente recedente.

Parere
27 Settembre 2012
Territorio e autonomie locali

Successivamente al rilascio del succitato parere è intervenuta l’emanazione del predetto decreto legislativo 267/2000 concernente l’ordinamento degli enti locali, e del Dlgs 165/2001, contenente norme generali relative al rapporto di lavoro alle dipendenze di una pubblica amministrazione. Si ritiene quindi che per il personale dipendente adibito ai predetti uffici il trattamento accessorio resta quello disciplinato dalla normativa contrattuale.

Parere
13 Settembre 2012
Territorio e autonomie locali

l’istituto della decadenza per mancata partecipazione alle sedute è previsto dall’art. 43, comma 4, del dlgs n. 267/2000 che demanda allo statuto comunale la relativa disciplina, “garantendo il diritto del consigliere a far valere le cause giustificative”. L’astensionismo ingiustificato di un Consigliere comunale costituisce legittima causa di decadenza sul presupposto del disinteresse e della negligenza che l’amministratore mostra nell’adempiere il proprio mandato. Rientra nel diritto del Consigliere comunale l’impiego di tutti gli strumenti giuridici offerti dall’ordinamento per opporsi a decisioni non condivise (quali, ad esempio, l’espressione di voto contrario, l’astensione dal voto o l’omessa partecipazione alla seduta anche al fine di impedire il formarsi del quorum strutturale).

Parere
6 Settembre 2012
Territorio e autonomie locali

Nel caso di sospensione del Sindaco non può essere applicato il disposto dell’art. 45 del dlgs 267/2000 che prevede, nel caso di sospensione di un consigliere comunale, la temporanea sostituzione al candidato primo dei non eletti della stessa lista del consigliere sospeso ma quello dell’art. 53 del dlgs citato, il quale inequivocabilmente prevede che il vicesindaco sostituisce il sindaco -in caso di assenza o impedimento temporaneo, nonché nel caso di sospensione dall’esercizio della funzione ai sensi dell’art. 59-.

Parere
31 Agosto 2012
Territorio e autonomie locali

Qualora l’Ente abbia la necessità di procedere ad assunzioni flessibili nel settore della polizia municipale o per quello educativo scolastico potrà avvalersi della disposizione di cui al richiamato art. 1, comma 6 bis. Se invece le assunzioni siano necessarie per sopperire all’esigenze di altri settori il limite di spesa, non potrà essere superato, non risultando possibile avvalersi della richiamata deroga. Per l’anno 2013, troverà applicazione la disposizione di cui all’art. 4 ter, comma 12, del D.L. 16/2012, convertito in legge 44/2012, il quale dispone che gli enti locali possono superare il suddetto limite del 50% per le assunzioni strettamente necessarie a garantire l’esercizio delle funzioni di polizia locale.

Parere
24 Agosto 2012
Territorio e autonomie locali

Il comma 6, del D.lgs 165/2001, nello stabilire che la durata degli incarichi di funzione dirigenziale non può eccedere il termine di cinque anni, nulla dispone in merito al rinnovo degli stessi, pertanto spetta all’Amministrazione valutare attentamente l’opportunità di procedere al rinnovo dei predetti incarichi.

Parere
23 Agosto 2012
Territorio e autonomie locali

L’art. 4 comma 8 bis del DPR 378/1993 e s.m.i. dispone che gli amministratori e il segretario dell’ente locale dissestato sono tenuti a fornire all’organo di liquidazione locali, attrezzature e personale congrui rispetto alla dimensione dell’ente e all’ammontare della liquidazione. Quest’ultimo può retribuire eventuali prestazioni straordinarie effettivamente rese dal personale dell’ente fino al un massimo di 30 ore mensili facendo gravare l’onere sulla liquidazione. Si evince quindi che i dipendenti possono svolgere la loro attività lavorativa a favore dell’Organo di liquidazione anche oltre il normale orario, qualora ciò sia richiesto con corresponsione del compenso per il lavoro straordinario nel limite massimo stabilito dall’art. 8 bis e con oneri a carico della liquidazione. Nel caso dei dipendenti di cat. D, titolari di posizione organizzativa si rappresenta che per il principio di omnicomprensività non è possibile attribuire ulteriori compensi oltre a quelli corrisposti.

Parere
23 Agosto 2012
Territorio e autonomie locali

L’art. 40, comma 3 bis del D.Lgs 165/2001 prevede che i contratti collettivi nazionali definiscono il termine delle sessioni negoziali in sede decentrata e che alla scadenza di tale termine, le parti riassumono le rispettive prerogative e libertà di iniziative e decisione. Il comma 3 ter dell’art. 40 dispone che al fine di assicurare la continuità e il miglior svolgimento della funzione pubblica, qualora non si raggiunga un accordo per la stipulazione di un contratto collettivo integrativo, l’amministrazione interessata può provvedere, in via provvisoria sulle materie oggetto del mancato accordo, fino alla successiva sottoscrizione

Parere
21 Agosto 2012
Territorio e autonomie locali

Nel caso di questa Amministrazione, risulta che la struttura organizzativa adottata prevede un dipendente di cat. D3, quale Coordinatore dell’Area Economico Finanziaria e un dipendente di cat. C, con profilo di istruttore contabile economo. Negli enti privi di qualifiche dirigenziali le relative competenze spettano ai titolari di posizione organizzativa. Nella fattispecie rappresentata, si ritiene che la responsabilità del tributo in parola spetti al dipendente di cat. D, nominato Coordinatore dell’Area. Si ritiene pertanto che la carenza dello specifico titolo di studio non consenta, a codesta Amministrazione di attribuire alla dipendente in questione la responsabilità del nuovo tributo IMU.

Parere
23 Luglio 2012
Territorio e autonomie locali

Il Consiglio di Stato con il parere n. 173 del 4.5.2005, materia di trattamento economico dei dirigenti e della sua onnicomprensività, ha evidenziato che lo stesso, deve remunerare tutte le funzioni ed i compiti loro attribuiti, nonché qualsiasi incarico conferito in ragione d’ufficio o comunque conferito dall’amministrazione di appartenenza o su designazione della stessa. Secondo l’Alto Consesso con la privatizzazione del rapporto di impiego, ai dirigenti è stata attribuita la diretta responsabilità in materia di gestione finanziaria, tecnica e amministrativa. Pertanto esclusa la possibilità di corrispondere i gettoni di presenza ai componenti delle commissioni, tenuto altresì conto che l’attività svolta dal citato personale non si configura come attività consulenziale, bensì come attività d’istituto strettamente connessa all’incarico ricoperto.

Parere
17 Luglio 2012
Territorio e autonomie locali

L’Aran ha sostenuto l’impossibilità di applicare, alle procedure di selezione interna del personale, la normativa che regola la validità delle graduatorie riferite a procedure concorsuali pubbliche indette per l’accesso dall’esterno. Appare evidente l’impossibilità per codesto Ente di procedere alla copertura dei due posti di Istruttore direttivo mediante l’utilizzazione della graduatoria di cui trattasi. Sarà necessario indire una nuova procedura che tenga conto delle recenti disposizioni in materia di progressione del personale contenute nell’art. 24, del D.L.gs. 150/2009.

Parere
9 Luglio 2012
Territorio e autonomie locali

L’istituto dei referendum locali, contemplato dall’art. 8, comma 3 del TUEL, costituisce un tipico istituto di democrazia diretta, una forma di partecipazione popolare di carattere opzionale, in quanto si configura quale elemento meramente eventuale e facoltativo dello statuto comunale.
Rispetto alla normativa previgente è stata ampliata la valenza dell’istituto del referendum popolare, attualmente configurabile non più solo come consultivo (unica tipologia prevista nell’originale formulazione della legge n. 142 del 1990 e volta a consentire la consultazione della popolazione su rilevanti questioni di interesse locale), ma anche come abrogativo (di provvedimenti a carattere generale degli organi istituzionali e burocratici dell’ente), propositivo (per approvare proposte di atti avanzate dalla stessa amministrazione o da altri soggetti), confermativo, di indirizzo e oppositivo-sospensivo. Soltanto il consiglio comunale è abilitato a fornire un’interpretazione autentica delle norme statutarie e regolamentari di cui l’ente è dotato in materia di referendum .