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Raccolta di pareri espressi da questo Dipartimento nelle materie di propria competenza, in particolare in materia di Enti locali.

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17 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali
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11 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

L'ART 58 C.2 TUOEL EQUIPARA A CONDANNA LA SENTENZA EMESSA AI SENSI ART. 444 C.P.P. PER UNO DEI REATI PREVISTI DAL PRIMO COMMA. - POICHE' DETTA EQUIPARAZIONE INTRODOTTA DALLA L. 475/1999 SI APPLICA ALLE SENTENZE EX ART 444 C.P.P. PRONUNCIATE SUCCESSIVAMENTE ALLA SUA ENTRATA IN VIGORE, LE CAUSE OSTATIVE RIMANGONO PRECLUSE NEI CASI IN CUI LA SENTENZA E' STATA EMANATA ANTERIORMENTE A TALE DATA.

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11 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

PRESO ATTO DELLA SENTENZA DI CONDANNA ALLA RECLUSIONE DI ANNI 2 EMESSA DALLA CORTE DI APPELLO DI......SI RITIENE CHE IL SINDACO CON PROPRIO PROVVEDIMENTO DOVRA' PRENDERE ATTO DELLA SUSSISTENZA DEI PRESUPPOSTI PER L'APPLICAZIONE DELLA SOSPENSIONE DI DIRITTO NEI CONFRONTI DI.............................

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11 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

A seguito della modifica del titolo V della Costituzione con la legge costituzionale n. 3/2001, spetta alle regioni disciplinare le cause di ineleggibilità alle cariche elettive regionali.
La Regione Puglia, con la legge regionale n. 2/2005, disciplinando la materia diversamente da quanto statuito dall’art. 65 del decreto legislativo n. 267/2000, ha previsto, al comma 1 dell’art. 6, una causa di ineleggibilità alle cariche regionali per un sindaco dei comuni della regione.
Il successivo comma 2 prevede che la citata causa di ineleggibilità non ha effetto se l’interessato cessa dalle funzioni per dimissioni non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature.
Considerato che le dimissioni del sindaco conseguono l’efficacia e l’irrevocabilità allo scadere dei venti giorni dalla presentazione al consiglio, secondo quanto previsto dall’art. 53, comma 3, del citato decreto legislativo, si ritiene che il sindaco dovrebbe dimettersi dalla carica venti giorni prima del prescritto termine di presentazione delle candidature.

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10 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

OCCORRE ATTESTAZIONE E DICHIARAZIONE DELL'INTERSSATO CHE DOVRA' PRECISARE L'ORA DI PARTENZA PER RAGGIUNGERE IL POSTO DELLA RIUNIONE E L'ORA DI PARTENZA PER RIENTRO AL POSTO DI LAVORO.

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10 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

Considerazione o meno (per primo caso) anche periodo intercorrente tra richiesta a Prefetto e effettivo conferimento - Necessità o meno (per secondo caso) formulazione nuova richiesta conferimento a Prefetto competente - Corretta attribuzione indennità di vigilanza (in misura intera) decorrente da momento conferimento (parte Prefetto) qualità agente P.S. - Non necessità procedere richiesta nuovo conferimento dipendente transitato per mobilità (già in possesso citata qualità), opportuna, invece, comunicazione avvenuto passaggio a Prefetto competente.

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9 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

Pertanto, non avendo la regione disciplinato la materia diversamente da quanto statuito dall’art. 65 del decreto legislativo n. 267/2000 in ordine alla sussistenza di una causa ostativa all’assunzione, per un sindaco, della carica di consigliere regionale, venutosi a concretizzare il cumulo nella stessa persona delle predette cariche, si prospettano due soluzioni praticabili per il capo dell’amministrazione che intenda accettare la carica regionale: può dimettersi dalla carica locale o essere dichiarato decaduto dal consiglio comunale a conclusione della procedura prevista dall’art. 69 del decreto legislativo n. 267/2000.
Qualora, quindi, il sindaco non si dimetta, il consiglio deve avviare nei confronti del medesimo il procedimento di contestazione ai sensi del citato art. 69, concedendogli 10 giorni di tempo per rimuovere la causa di incompatibilità. Trascorso detto termine, intervenuta o meno la comunicazione del sindaco di voler accettare la carica regionale, il consiglio ne dichiara la decadenza.
Dell’avvenuta dichiarazione di decadenza del sindaco da parte del consiglio comunale deve comunque essere reso tempestivamente edotto il Prefetto per l’avvio della procedura di scioglimento del consiglio comunale, che, come noto, comporta la permanenza in carica di giunta e consiglio fino al primo turno elettorale utile e che le funzioni di capo dell’amministrazione siano svolte dal vicesindaco, in virtù dell’art. 53 del decreto legislativo n. 267/2000. Durante tale periodo i suddetti organi di governo potranno operare nella pienezza dei propri poteri ad eccezione dei 45 giorni successivi alla pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali, durante i quali dovranno limitarsi ad adottare gli atti urgenti e improrogabili, secondo quanto previsto dall’art. 38, comma 4, del citato decreto legislativo.
Nella diversa ipotesi in cui il sindaco rassegni le dimissioni, alle medesime conseguono lo scioglimento del consiglio comunale con l’affidamento della gestione dell’ente ad un commissario straordinario.

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4 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

Qualora un comune rientri fra quelli con popolazione compresa fra i 30.000 e i 100.000 abitanti i quali, sulla base delle previsioni della legge finanziaria per il 2008 (art. 2, comma 29 della legge n. 244/2007) non potra’ articolare il proprio territorio in circoscrizioni di decentramento comunale una volta esaurito il mandato elettorale degli organi circoscrizionali in carica (v. circolare ministeriale n. 5393 del 7 maggio 2008).

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4 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

Non avendo la regione disciplinato la materia diversamente da quanto statuito dall’art. 65 del decreto legislativo n. 267/2000, qualora l’amministratore non si dimetta, i consigli interessati dovranno avviare nei confronti del medesimo il procedimento di contestazione ai sensi dell’art. 69, concedendogli 10 giorni di tempo per rimuovere la causa di incompatibilità. Trascorso detto termine, intervenuta o meno la comunicazione dell’amministratore di voler accettare la carica regionale, i rispettivi consigli ne dichiarano la decadenza.
Dell’avvenuta dichiarazione di decadenza del sindaco da parte del consiglio comunale deve comunque essere reso tempestivamente edotto il Prefetto per l’avvio della procedura di scioglimento del consiglio comunale, che, come risaputo, comporta la permanenza in carica di giunta e consiglio fino al primo turno elettorale utile e che le funzioni di capo dell’amministrazione siano svolte dal vicesindaco, in virtù dell’art. 53 del decreto legislativo n. 267/2000.
Invece, qualora il sindaco rassegni le dimissioni, alle medesime conseguono lo scioglimento del consiglio comunale con l’affidamento della gestione dell’ente ad un commissario straordinario.

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4 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

Decesso Presidente Circoscrizione. E’ ammissibile lo svolgimento delle funzioni del Presidente della circoscrizione deceduto da parte del Vice Presidente dell’organo esecutivo della circoscrizione stessa.

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4 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

L’ipotesi prospettata rientra nella fattispecie di cui all’art. 60, comma 1, n. 11) del T.U.O.E.L., in quanto i componenti del Consiglio di amministrazione sono amministratori di un’azienda dipendente dal comune, tenuto conto che il relativo capitale è interamente detenuto dal Comune.
Va peraltro rilevato che lo Statuto di codesto Ente prevede, all’art. 27, il divieto per un consigliere di ricoprire incarichi ed assumere consulenze presso enti, aziende ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo ed alla vigilanza del comune e, nel contempo, non prevede, come consentito dall’art. 67 del T.U.O.E.L., un’esimente alla suddetta causa di ineleggibilità.
Per completezza, si soggiunge che il comma 3 del citato art. 60 prevede che talune cause d’ineleggibilità, tra cui quella in esame, non hanno effetto se l’interessato cessa dalle funzioni per dimissioni, trasferimento, revoca dell’incarico o del comando, collocamento in aspettativa non retribuita non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature.

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3 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

L'ART.60 C.7 N. 1 TUOEL PONE L'ACCENTO SUL DATO FORMALE DELLA DIPENDENZA, SUBORDINANDO L'INELEGGIBILITA' AL FATTO CHE INTERCORRA CON IL COMUNE UN RAPPORTO DI LAVORO DIPENDENTE, COSA CHE NON SI EVINCE CON I CONTRATTI DI COLLABORAZIONE PER PROGRAMMA CHE SOSTANZIALMENTE SI PU0' QUALIFICARE COME RAPPORTO DI LAVOROA PROGETTO.

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3 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

SI rappresenta che la normativa vigente non prevede una ipotesi di incompatibilità in senso tecnico, ma il problema si pone in termini di compatibilità con l’ordinamento della presenza di un consigliere comunale nella suddetta commissione. Il Consiglio di Stato con il parere n. 2447/03 del 13 giugno 2003 ha ritenuto che “la presenza di organi politici nella Commissione edilizia, deputata a pronunciarsi su richieste di autorizzazioni e concessioni edilizie, non è più consentita dall’assetto normativo attuale”.

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1 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

A seguito della modifica del titolo V della Costituzione con la legge costituzionale n. 3/2001, spetta alle regioni disciplinare le cause di incompatibilità alle cariche elettive regionali e che, fino all’entrata in vigore delle discipline regionali, continuano ad applicarsi le disposizioni statali in materia, in forza del principio di cui all’art. 1, comma 2, della legge n. 131/2003.
Nella fattispecie, non avendo la regione disciplinato la materia diversamente da quanto statuito dall’art. 65 del decreto legislativo n. 267/2000 in ordine alla sussistenza di una causa ostativa all’assunzione, per un sindaco, della carica di consigliere regionale, venutosi a concretizzare il cumulo nella stessa persona delle predette cariche, si prospettano due soluzioni: può dimettersi dalla carica locale o essere dichiarato decaduto dal consiglio comunale a conclusione del procedimento amministrativo previsto dall’art. 69 del decreto legislativo n. 267/2000.
Qualora il sindaco non si dimetta, il consiglio deve avviare nei confronti del medesimo il procedimento di contestazione ai sensi dell’art. 69, concedendogli 10 giorni di tempo per rimuovere la causa di incompatibilità. Trascorso detto termine, intervenuta o meno la comunicazione del sindaco di voler accettare la carica regionale, il consiglio ne dichiara la decadenza.
Dell’avvenuta dichiarazione di decadenza del sindaco da parte del consiglio comunale deve comunque essere reso tempestivamente edotto il Prefetto per l’avvio della procedura di scioglimento del consiglio comunale, che, come noto, comporta la permanenza in carica di giunta e consiglio fino al primo turno elettorale utile e che le funzioni di capo dell’amministrazione siano svolte dal vicesindaco, in virtù dell’art. 53 del decreto legislativo n. 267/2000.
Nell’ipotesi che il sindaco rassegni le dimissioni, alle medesime conseguono lo scioglimento del consiglio comunale con l’affidamento della gestione dell’ente ad un commissario straordinario.

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1 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

Benchè i destinatari del divieto siano solo "i componenti la giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici", non può ritenersi astrattamente precluso il ricorso all'analogia per ampliarne la portata inq uanto la norma in questione non prevede una causa ostativa all'espletamento del mandato e pertanto non può considerarsi di stretta interpretazione. L'art. 6 del d.lgs.267/2000 consente agli statuti comunali di specificare le attribuzioni degli organi in armonia, ovviamente, con quanto previsto dalla legge statale.L'incarico in questione può ritenersi conforme alla disciplina statale e statutaria in materia solo qualora le funzioni svolte dagli amministratori medesimi, nel loro concreto atteggiarsi, non comprendano anche l'assunzione di atti a rilevanza esterna, ovvero l'adozione di atti di gestione spettanti agli organi burocratici.

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1 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

L'AMMINISTRATORE CHE RICOPRE LA CARICA DI CONSIGLIERE C/O CONSORZIO PREVISTO E DISIPLINATO DALLLA LEGGE REGIONALE AL QUALE IL COMUNE PARTECIPA CON QUOTA INDFERIORE AL 20% DEL CAPITALE SOCIALE, STANTE LA NATURA OBBLIGATORIA DEL CONSORZIO DE QUO, NON SUSSISTONO CAUSE DI INELEGGIBILITA' ED INCOPATIBILITA'.

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1 Febbraio 2010
Territorio e autonomie locali

IL SOCIO ACCOMODANTE NON HA POTERI DI GESTIONE, LIMITANDOSI A CONFERIRE UNA QUOTA SOCIALE. IL SOCIO "ACCOMANDATARIO" HA INVECE LA GESTIONE E L'AMMINISTRAZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DELLA SOCIETA' E NE HA LA RAPPRESENTENZA LEGALE , ANCHE IN GIUDIZIO.

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28 Gennaio 2010
Territorio e autonomie locali

Possibilità o meno, per suddetto ente, assumere mediante scorrimento graduatoria concorsuale (approvata il 18.12.2006) sensi art. 17, comma 19, DL 78/2009 (convertito L. 102/2009) - Non utilizzazione citata normativa concernente proroga efficacia graduatorie, ma applicazione generale termine tre anni stabilito da art. 91, comma 4, D. Lgs 267/2000.

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28 Gennaio 2010
Territorio e autonomie locali

I consorzi universitari trovano il proprio fondamento normativo negli articoli 60 e 61 del testo unico delle leggi sull’istruzione superiore, approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592. Ad avviso dello Scrivente, non possono essere assoggettati alla normativa di cui al tuel n. 267/2000 riferita alle forme associative.

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28 Gennaio 2010
Territorio e autonomie locali

L'AMMINISTRATORE HA DIRITTO A PERCEPIRE L'INDENNITA' NELLA MISURA INTERA - LA SUA RICHIESTA DI REINTEGRO DELLE SOMME MANCATI DEVE RITENERSI LEGITTIMA CON ESCLUSIONE DEI PERIODI IN CUI FOSSE GIA' PERVENUTA LA PRESCRIZIONE.