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Raccolta di pareri espressi da questo Dipartimento nelle materie di propria competenza, in particolare in materia di Enti locali.

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14 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

L’art.58 comma 1, lettera d), TUOEL prevede, tra l’altro, che non possono essere candidati alle elezioni comunali e comunque non possono ricoprire le cariche di sindaco, consigliere, assessore coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva ad una pena non inferiore a due anni di reclusione per delitto non colposo.
La suddetta incandidabilità non ricade nella sfera giuridica del trattamento penale o sulle conseguenze penali dei reati ma attiene alla individuazione dei requisiti di accesso alle cariche elettive, così come stabiliti discrezionalmente dal legislatore.
In relazione al supposto effetto estintivo dell’incandidabilità, a seguito della concessione di indulto ex art. 1 D.P.R. 394/1990, la Corte di Cassazione ha osservato che il riferimento, nell’art. 58 comma 5 TUOEL, ad uno specifico istituto penalistico (la riabilitazione ai sensi dell’art.179 c.p.) esclude l’estensione della cessazione della causa ostativa alla candidatura ad altri istituti, non espressamente previsti (Cass. Civile 11140/2002).

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13 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

L’apposizione di un simbolo similare o parzialmente distintivo di un contrassegno politico, su una vetrata collocata all’interno dell’edificio comunale, deve ritenersi non legittima.
Essa, infatti, può porsi in contrasto con le funzioni ed il carattere istituzionale del comune, la cui amministrazione deve rappresentare non una determinata parte politica ma l’intera comunità dei cittadini. Tale apposizione potrebbe, infatti, risultare potenzialmente lesiva di coloro che non si identificano con l’idea politica rappresentata da quel simbolo.
Nell’ambito dei segni distintivi, ciò si traduce nell’esposizione unicamente dello stemma e del gonfalone e non di altri simboli fuorvianti l’identità collettiva. Ciò posto, va osservato che, ex art. 6 comma 2 TUOEL, la disciplina dello stemma e del gonfalone è rimessa all’autonomia statutaria dell’ente.

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10 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

Circa la legittimità del requisito previsto da una delibera comunale per il diritto all’erogazione di un contributo economico alle famiglie, fissato nel possesso della residenza di almeno uno dei genitori da 5 anni nel territorio comunale, si manifestano perplessità.
Premesso che la materia oggetto della delibera è riconducibile, in senso lato, alla competenza riservata allo Stato, in materia di “previdenza statale” (art. 117 comma 2 lett.o della Cost.), la previsione di un simile requisito determinerebbe una situazione discriminatoria. Si creerebbero, infatti, immotivati privilegi per i residenti da almeno 5 anni e arbitrarie discriminazioni nei riguardi di coloro, che pur residenti nel comune interessato, non possiedono il suddetto requisito. Si aggiunge che la lesione del principio di uguaglianza in senso sostanziale è ancora più incisiva qualora intervenga nel settore dei rapporti etico-sociali ed in particolare nell’ambito dell’art. 31 della Costituzione.
Non rinvenendosi, pertanto, norme che sanciscono l’obbligatorietà della residenza “in loco” per un determinato periodo di tempo, si ritiene che la sola residenza sia sufficiente per la fruizione del beneficio in questione.

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8 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

Dimissioni di un consigliere comunale, eventuale revoca delle stesse e la mancata surroga del dimissionario, ai sensi dell’art. 38, comma 8 del T.U.O.E.L. n. 267/2000.

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8 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

- Procedura di approvazione delle modifiche da apportare all’atto costitutivo e allo statuto di un’Unione di comuni.

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8 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

In relazione alla procedura da seguire per l’approvazione delle modifiche da apportare all’atto costitutivo e allo statuto di un’unione di comuni, se cioè siano competenti i consigli dei comuni aderenti ovvero il consiglio dell’unione, va rilevato che la normativa di riferimento non permette di individuare con chiarezza la soluzione.
L’art 32 TUOEL prevede, infatti, la procedura di approvazione dello statuto al momento della costituzione dell’unione, non disciplinando espressamente le modifiche statutarie successive.
Pertanto, si ritiene di dover far ricorso al principio generale secondo il quale la competenza a modificare un atto deve necessariamente spettare allo stesso organo che lo ha emesso, potendosi, in tal caso, procedere con le stesse modalità formali seguite per la sua adozione, anche laddove in fase di prima applicazione all’approvazione dello statuto abbiano provveduto i consigli dei comuni aderenti.
In tali ipotesi gli organi propri dell'unione possono rivestire un ruolo propositivo e propulsivo in ordine alle deliberazioni

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8 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

La norma statutaria che preveda la possibilità per il presidente di un’unione di comuni di delegare la propria carica ad un consigliere del suo comune o ad un consigliere membro del consiglio comunitario, eluderebbe la ratio dell’art. 32 D. Lgs. 267/2000.
Tale disposizione statutaria, infatti, non risulterebbe legittima sotto il profilo soggettivo, in quanto le funzioni di presidente verrebbero svolte da un soggetto che, sebbene amministratore locale, non ricopre la carica elettiva di sindaco, in disaccordo con il citato art. 32 comma 3 TUOEL in base al quale lo statuto deve prevedere che il presidente dell’unione sia scelto tra i sindaci dei comuni interessati.
La previsione di una delega della carica di presidente, però, offrirebbe aspetti di criticità anche sotto il profilo oggettivo, in quanto si realizzerebbe, con un atto unilaterale e permanente sino a revoca, un trasferimento di tutte le competenze proprie del presidente. Ciò risulterebbe in contrasto con l’istituto della delega che, secondo i principi generali, ha ad oggetto alcune competenze relative a specifiche funzioni o settori di attività.
Da ultimo si segnalano le questioni di compatibilità e sovrapposizioni di funzioni con la figura del vice presidente dell’unione, ove prevista dallo statuto di riferimento.

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2 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

- Regolamento di polizia mortuaria.

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2 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

Circa la possibilità di procedere all’approvazione di un regolamento unico di polizia mortuaria, al fine di disciplinare la relativa materia per i comuni appartenenti all’unione di comuni, è opportuno fare riferimento all’art. 32 D.Lgs 267/2000.
In base a tale disposizione, l’unione ha potestà regolamentare per lo svolgimento delle funzioni ad essa affidate dai comuni che costituiscono l’unione. Con l’approvazione dello statuto avviene, pertanto, l’attribuzione della competenza all’esercizio della relativa funzione in forma associata.
Per quanto, poi, concerne l’esercizio associato delle funzioni di Ufficiale di Governo e di Autorità Sanitaria Locale, si ritiene che, in via generale, viga il principio del favor per la scelta associativa.
Si precisa, però, che deve trattarsi di funzioni appartenenti alla competenza propria dell’ente locale e che, quindi, i comuni, ex art. 32 TUOEL possono trasferire all’unione. Diversamente, i compiti rientranti nei “servizi di competenza statale”, attribuiti al sindaco quale ufficiale di governo, sfuggono, come tali, alla diretta disponibilità degli enti stessi, anche con riguardo alla possibile attivazione di forme associative.
Da ultimo, sulla possibilità per l’unione di determinare le tariffe relative a servizi e concessioni cimiteriali, si dovrebbe fornire risposta negativa, in quanto l’art.32 comma5 TUOEL, limita la competenza dell’unione agli introiti derivanti da tasse, tariffe e contributi, così la titolarità delle fonti di entrata rimarrebbe in capo ai singoli comuni mentre la riscossione spetterebbe alle unioni.

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1 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

Con riferimento ai consorzi tra comuni, in particolare alla questione se possano rientrare nella definizione di ente locale, l’art. 2 D.Lgs. 267/2000 precisa che le norme previste dal testo unico si applicano anche ai consorzi cui partecipano enti locali, con esclusione di quelli che gestiscono attività aventi rilevanza economica ed imprenditoriale.
Per il servizio idrico integrato tale rilevanza è indubbia considerato che la disciplina di settore impone una tariffa economica. Nell’ipotesi, però, in cui il consorzio si avvalga di un soggetto gestore, si ritiene che l’ente non abbia quella connotazione imprenditoriale che giustifica l’esclusione dal regime pubblicistico previsto per gli enti locali.

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27 Febbraio 2006
Territorio e autonomie locali

L’art.141 comma 8 TUOEL dispone espressamente che le disposizioni del testo unico in materia di controllo sugli organi si applicano anche alle comunità montane, “ove non diversamente previsto dalle leggi regionali”.
Pertanto, qualora la legislazione regionale richiami espressamente quanto disposto dal D. Lgs. 267/2000, è consentita anche la sospensione da parte del prefetto dell’organo rappresentativo della Comunità montana con nomina di un commissario prefettizio ai sensi dell’art. 141 comma 7 t.u. cit. Per quanto riguarda i motivi della sospensione, la giurisprudenza amministrativa ha ormai chiarito che, trovando il proprio fondamento nelle cause che danno luogo allo scioglimento, non necessitano di una estesa e penetrante motivazione, la quale risulta, così, sindacabile solo per palese illogicità, (C.d.S. Sez.V n. 4062/2005).

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24 Febbraio 2006
Territorio e autonomie locali

Circa la possibilità di istituire apposita tariffa per il recupero degli oneri derivanti da prestazioni rese dal medico necroscopo, ai sensi dell’art. 43 comma 4 L. 449/1997, preliminarmente si osserva che la fattispecie andrebbe disciplinata nel regolamento comunale di polizia mortuaria e che, ex art. 42 comma 2 lett.f) TUOEL., spetta al consiglio comunale stabilire la disciplina generale delle tariffe per la fruizione dei beni e servizi.
Quanto all’ art.43 comma 4 L.449/1997, si precisa che tale disposizione riguarda le prestazioni dell’Amministrazione non rientranti nei servizi pubblici essenziali o non espletate a garanzia dei diritti fondamentali. Nel caso in esame, con l’istituzione di una tariffa verrebbe chiesto un contributo per lo svolgimento di una prestazione di carattere essenziale, quale l’accertamento della morte.Gli accertamenti necroscopici sono, infatti, una fase assolutamente indispensabile per l’adozione della successiva autorizzazione a seppellire da parte dell’Ufficiale di stato civile e, pertanto, rispondono all’assolvimento di un pubblico interesse. Da ultimo si segnala che, a livello nazionale, le funzioni del medico necroscopo sono in più parti disciplinate dal regolamento di polizia mortuaria di cui al D.P.R. 285/1990.

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17 Febbraio 2006
Territorio e autonomie locali

Espulsione di un consigliere da parte del Presidente del Consiglio comunale.

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9 Febbraio 2006
Territorio e autonomie locali

Convocazione consiglio comunale straordinario.

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31 Gennaio 2006
Territorio e autonomie locali

- L’obbligatorietà dell’istituzione delle circoscrizioni di decentramento per i Comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti.

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31 Gennaio 2006
Territorio e autonomie locali

Diniego opposto dal Sindaco di un Comune alla richiesta di convocazione del Consiglio ex art.39, comma 2, del T.U.O.E.L.

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30 Gennaio 2006
Territorio e autonomie locali

Incompatibilità
- Il dirigente del circolo scolastico che ha stipulato una convenzione con il comune può ricoprire la carica di consigliere comunale.

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27 Gennaio 2006
Territorio e autonomie locali

Oneri previdenziali, assistenziali ed assicurativi
- Artt. 81-86 del decreto legislativo n. 267/2000

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26 Gennaio 2006
Territorio e autonomie locali

Quale è il criterio da seguire per determinare l’esatto “quorum strutturale” (c.d. numero legale) della seduta di prima convocazione dell’assemblea consiliare

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25 Gennaio 2006
Territorio e autonomie locali

Compensi: indennità di funzione
- Indennità di funzione ex art. 82 TUEL 267/2000.