In materia di commissioni consiliari, il Consiglio di Stato ha avuto modo di osservare come il rispetto del criterio proporzionale richiesto dal d.lgs. n.267/00 potrebbe essere garantito prevedendo l'istituto del voto plurimo in luogo del voto capitario.
Il termine previsto dall'art.227 del d.lgs. n.267/2000 - che richiede il deposito degli atti almeno venti giorni prima della riunione consiliare – risponde ad una specifica esigenza di corretta informazione dei consiglieri comunali in merito alle questioni soggette a deliberazione.
L'accesso agli atti del consigliere può essere chiesto se connesso all'attività di consigliere comunale. Qualora si riferiscano ad interessi privati del consigliere, possono essere richiesti secondo la legge n.241/1990 o il d.lgs. n.267/2000 e normativa sull'accesso civico generalizzato.
La regolamentazione del diritto di accesso dei consiglieri è da ritenersi legittima qualora sia coerente con le disposizioni delle norme vigenti e con i criteri interpretativi enucleati dai principi espressi dalla giurisprudenza amministrativa più recente.
La revoca del presidente del consiglio comunale, al pari dell'elezione, esprime una scelta amministrativa che deve rispettare le finalità normative di garantire la continuità e la correttezza del concreto espletamento della funzione di indirizzo politico-amministrativo dell'ente.
Il collocamento in aspettativa senza assegni non incide sullo status di dipendente della Provincia ai fini dell'applicazione dell'articolo 236 del testo unico
Qualora la norma regolamentare sulla validità delle sedute faccia solo riferimento alla presenza di un terzo dei consiglieri, il sindaco va comunque escluso in quanto il legislatore ha ben precisato tale principio nell'art.38 del TUOEL.
L'assenza di una norma regolamentare che preveda gli emendamenti emulativi o seriali, con la conseguente possibilità di accorparne l'esame, obbliga il consiglio comunale a procedere al loro esame nelle modalità previste dal vigente regolamento.
Il comma 1 bis dell’art. 445 c.p.p., cosi come novellato dal D. Lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 (c.d. Legge "Cartabia"), prevede che "se non sono applicate pene accessorie, non producono effetti le disposizioni di leggi, diverse da quella penale, che equiparano la sentenza prevista dall'art. 444 comma 2, c. p. p. alla sentenza di condanna". Dal tenore testuale della novellata disposizione si ricava che, salvo il caso di applicazione di pene accessorie, tutte quelle disposizioni legislative non qualificabili come penali, nelle quali la sentenza resa ex art.444 c.p.p. è equiparata alla sentenza di condanna, non trovano più applicazione a far data dall’entrata in vigore della riforma Cartabia (30 dicembre 2022, ai sensi del D.L. n. 162/2022). Stante l’esclusione della natura penale delle misure in materia di incandidabilità contenute nel d. lgs. 31 dicembre 2012, n. 235 affermata da consolidata giurisprudenza sia comunitaria che nazionale, l’art. 15, comma 1, che equipara la sentenza prevista dall’art. 444, comma 2, c.p.p. alle sentenze di condanna, non produce più effetti, così realizzandosi un caso di abrogazione tacita a seguito dell'entrata in vigore del D.Lgs. n. 150/2022, operata dal D.L. n.162/2022, convertito in legge. Ne consegue che tutti i soggetti, per i quali sia stata pronunciata sentenza di patteggiamento ex art. 444 c.p.p., salvo il caso di applicazione di pene accessorie, non incorrono più in una situazione di incandidabilità, potendo così concorrere alle prossime elezioni.
L'art.43, c.2, del d.lgs. n.267/2000 con l'espressione "notizie ed informazioni" comprende sia il diritto d'accesso alla documentazione sia quello dei consiglieri ad essere informati sulle attività dell'ente ponendo sullo stesso piano le informazioni da reperire presso il comune o le aziende ed enti dipendenti.
Ruolo del presidente del consiglio comunale. Nell'ordinamento non si rinvengono norme dalle quali possano evincersi affievolimenti dei diritti connessi allo status di consigliere in capo al consigliere-presidente nè tantomeno il diritto di esprimere le dichiarazioni di voto.
Il TAR Puglia, con sentenza n.173/2022, ha ritenuto che il principio di parità di genere va ritenuto recessivo rispetto a quello di attribuzione fiduciaria delle cariche di giunta, naturalmente soggette al criterio dell'assegnazione agli appartenenti allo schieramento politico di maggioranza, solo in tal modo garantendosi la corretta gestione ed amministrazione dell'ente.
Per intervenire sull'attuale algoritmo, basato sull'estrazione a sorte, è necessario un intervento normativo. Per offrire maggiore professionalità ai giovani revisori la normativa vigente con l'articolo 239, comma 4, del Testo unico n.267 del 2000 offre un percorso di collaborazione con il revisore finalizzato all'acquisizione dell'esperienza in campo
Il diritto di accesso dei consiglieri comunali deve avvenire in modo da comportare il minor aggravio possibile per gli uffici comunali e non deve sostanziarsi in richieste assolutamente generiche ovvero meramente emulative.
Una disposizione regolamentare che consentisse la surroga di un consigliere gravemente malato ma non in grado di firmare le proprie dimissioni sarebbe viziata.
L'ente è tenuto ad osservare le prescrizioni recate dalla normativa statale in merito al numero massimo degli assessori, mentre dovrà attenersi alla disciplina statutaria nella parte in cui prevede il numero minimo di assessori.
Non può essere consegnata al consigliere comunale copia del decreto di fissazione dell'udienza preliminare rilasciato da un tribunale ordinario in cui il comune risulta parte offesa e da cui si evincono dati sensibili.
Nel caso in esame, il regolamento per lo svolgimento in modalità telematica del consiglio comunale riserva al sindaco la valutazione sulle modalità della singola seduta (cfr. TAR Molise, sentenza n.211 dell'11.07.2023).
Il consiglio comunale può esaminare una mozione avente ad oggetto un argomento di interesse generale che non rientra nelle competenze enumerate dall'art.42 TUOEL (cfr. TAR Toscana n.1488/2013).
Alle comunità montane non si applica l'art.52 del d.lgs. n.267/2000. Il presidente della comunità montana cessa dalla carica solo in caso di approvazione di una "motivata mozione di sfiducia".
Per il calcolo del quinto dei consiglieri ex art.39, comma 2, del d.lgs. n.267/2000, in caso di cifra decimale, si applica il criterio dell'arrotondamento per eccesso alla cifra intera superiore (Consiglio di Stato - parere n.129/2021).
Il consigliere può accedere agli atti detenuti dagli uffici comunali, se necessari al corretto esercizio della funzione, anche qualora trattasi di atti di gara.
L'elezione del presidente e del suo vice potrà tenersi nella prima seduta utile successiva all'entrata in vigore della modifica statutaria con cui, durante la prima seduta di consiglio, sono state introdotte nell'ordinamento locale le citate figure.
Sembra ammissibile l'utilizzo di postazioni informatiche presso i locali dell'ente per l'accesso ai dati di sintesi, mentre è demandata all'ente la valutazione dell'opportunità di consentire ai consiglieri comunali l'accesso a tali dati da remoto.
L'art.50, comma 8, del d.lgs. n.267/2000 disciplina la nomina dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni, ma non disciplina il conferimento di incarichi operativi a privati cittadini.