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Raccolta di pareri espressi da questo Dipartimento nelle materie di propria competenza, in particolare in materia di Enti locali.

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9 Luglio 2007
Territorio e autonomie locali

Relativamente alla possibile applicazione ad un consorzio delle norme relative al patto di stabilità di cui all’art. 1 comma 676 e ss. della legge n. 296/2006 (finanziaria 2007), si rappresenta che, secondo l’art. 1 comma 676, le province ed i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2007-2009, con il rispetto delle disposizioni di cui ai commi da 677 a 695.
Ciò posto, considerato che il suddetto articolo non menziona i consorzi tra gli enti che devono concorrere alla realizzazione degli obiettivi della finanza pubblica per il triennio menzionato, si ritiene che tali enti siano esentati dall’osservanza della normativa relativa al patto di stabilità.
In merito alla eventuale riduzione del numero dei componenti del collegio dei revisori, si osserva che l’art. 1 comma 732 della finanziaria 2007 ha modificato il comma 3 dell’art. 234 del D.Lgs. 267/2000, estendendo la previsione di un solo revisore nei confronti dei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti. L’art. 234 TUOEL non ha apportato alcuna novità per quanto riguarda la composizione degli organi di revisione economico-finanziaria delle comunità montane e delle unioni di comuni, mantenendo la previsione di un solo revisore. I consorzi, peraltro, non vengono menzionati. Qualora l’ente in questione intenda adeguarsi ai limiti previsti per le comunità montane e per le unioni di comuni può, comunque, operare discrezionalmente indipendentemente dalle modifiche introdotte dal comma 732 precedentemente indicato.
Da ultimo, si rileva che la determinazione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione rientra nell’ambito dell’autonomia statutaria, attribuita ai consorzi dall’art. 31 commi 2 e 3 TUOEL.

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4 Luglio 2007
Territorio e autonomie locali

In merito alla possibilità per un sindaco, nominato presidente del consiglio di una comunità montana, di cumulare i permessi di assentarsi dal lavoro previsti dall’art.79 TUOEL, è opportuno rilevare che il legislatore, nell’individuare i soggetti titolari di permessi e licenze, non detta alcuna previsione circa il cumulo degli stessi.
Si ritiene, pertanto, che all’amministratore spettino i permessi specificamente disciplinati dall’art. 79 comma 1 TUOEL, rispettivamente per la carica di sindaco e presidente del consiglio di una comunità montana, salvo che si verifichi una coincidenza delle convocazioni dei due organi rappresentativi nella stessa giornata. L’interessato può, inoltre, avvalersi dei permessi di cui ai commi 3 e 4 del citato art.79, per la carica di sindaco, nonché degli ulteriori permessi non retribuiti di cui al successivo comma 5, sia per la carica di sindaco che per quella di presidente dell’ente montano.
Resta fermo l’obbligo del lavoratore di documentare, con apposita certificazione, i permessi di cui ha usufruito.

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4 Luglio 2007
Territorio e autonomie locali

In merito alla possibilità per un dipendente della P.S. di ottenere il trasferimento ai sensi dell’art.78 comma 6 TUOEL, in quanto nominato dal sindaco del comune di residenza componente del consiglio di amministrazione di un consorzio di cui il comune fa parte, si rappresenta che la norma in questione non introduce un titolo di preferenza per il trasferimento del lavoratore, limitandosi ad affermare criteri di priorità nella disamina dell’istanza di avvicinamento al luogo di svolgimento del mandato da parte del datore di lavoro.
Si precisa, altresì, che, essendo “ i componenti degli organi dei consorzi tra enti locali” ricompresi nell’elenco degli amministratori locali ex art. 77 comma 2 TUOEL, non risulta indispensabile la qualifica di consigliere comunale per la nomina del rappresentante del comune nell’ambito del consorzio.

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28 Giugno 2007
Territorio e autonomie locali

La possibilità di procedere al rimborso delle spese legali sostenute da soggetti sottoposti al giudizio della Corte dei Conti, da parte delle amministrazioni di appartenenza, è specificamente prevista dal comma 2bis art.3 D.L.543/96, introdotto dalla legge di conversione n.639/96.
Tale norma prevede, per la praticabilità del rimborso, l’espletamento di un procedimento giudiziario contabile concluso, definitivamente, con una formula ampiamente assolutoria che escluda completamente la responsabilità dei convenuti, sotto il profilo soggettivo ed oggettivo.
Si reputa, altresì, necessaria l’assenza di un conflitto d’interessi, tra l’attività dell’amministrazione e la condotta dell’amministratore da valutarsi ex post, a conclusione del procedimento (Corte di Cassazione sez.I sent. n.15724/2000 e n.54/2002).

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13 Giugno 2007
Territorio e autonomie locali

- Art. 38, comma 8, del decreto legislativo n. 267/2000:regolarità delle dimissioni rese da un consigliere comunale

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8 Giugno 2007
Territorio e autonomie locali

L’esame della questione della compatibilità tra la carica di consigliere comunale e quella di componente del consiglio di amministrazione di una società a responsabilità limitata, costituita per lo svolgimento dei servizi pubblici locali, controllata da una S.p.A. di cui il comune detiene una minima parte del capitale, non può prescindere dalla preventiva disamina del rapporto intercorrente tra l’ente locale e la S.p.A.
In proposito, l’art. 63 TUOEL stabilisce che non può ricoprire cariche elettive locali l’amministratore o il dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento dell’ente, istituto o azienda soggetti a vigilanza da parte del comune (art.63 comma 1 n.1) o che abbia parte in servizi, esazione di diritti, somministrazioni o appalti nell’interesse del comune (art. 63 comma 1 n. 2).
Per quanto concerne l’aspetto della vigilanza, con una innovazione legislativa (decreto-legge 30 giugno 2005 n.115, coordinato con le modifiche introdotte dalla legge di conversione 17 agosto n.168) l’art. 63 comma 1 n.1 dispone che sia necessaria una partecipazione almeno del 20% del comune all’ente, istituto, azienda sottoposti a vigilanza.
Quanto alla posizione del consigliere che rivesta la carica di membro del consiglio di amministrazione di una società che effettua appalti e servizi nell’interesse del comune, presa in considerazione dall’art. 63 comma 1 n. 2, si richiama la consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione. La Suprema Corte ha, infatti, precisato che la disposizione in esame intende evitare il conflitto, anche potenziale, tra l’interesse che il soggetto deve tutelare in quanto amministratore dell’ente-gestore del servizio e l’interesse che deve salvaguardare come consigliere del comune-fruitore di quel servizio.

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8 Giugno 2007
Territorio e autonomie locali

Possibilità di cumulare i permessi previsti dall'art.79 D.Lgs.267/2000, per il sindaco che ricopre anche la carica di assessore all'unione dei comuni.

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8 Giugno 2007
Territorio e autonomie locali

Dalla formulazione dell’art. 79 TUOEL si evince un vuoto normativo, in ordine ai permessi spettanti ai consiglieri circoscrizionali di comuni con meno di 500.000 abitanti. Per quelli con popolazione superiore ai 500.000 è, infatti, espressamente previsto il diritto di assentarsi dal servizio per l’intera giornata in cui sono convocati i consigli.
Invero, non prevedere per i suddetti consiglieri il diritto di assentarsi dal servizio per la durata della seduta del consiglio circoscrizionale, così come, invece, disposto per i componenti degli organi esecutivi degli stessi consigli, non risulta in linea con l’art. 51 comma 3 Cost., che afferma il diritto di chi è investito di pubbliche funzioni di disporre del tempo necessario per il loro espletamento.
Si ritiene, comunque, che il comune, cui l’art.17 del citato testo unico demanda la definizione dell’assetto organizzativo delle circoscrizioni, possa provvedere a disciplinare i suddetti permessi, con norme statutarie e regolamentari.

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8 Giugno 2007
Territorio e autonomie locali

Possibilità per i componenti delle istituzioni comunali, di cui all’art. 114, comma 2, D. Lgs. 267/2000, di usufruire dei permessi e licenze previsti dall’art. 79, comma 3, D.Lgs. 267/2000.

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7 Giugno 2007
Territorio e autonomie locali

Art. 80 del decreto legislativo n. 267/2000.

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7 Giugno 2007
Territorio e autonomie locali

Secondo l’art. 60 comma 1 n.10 D.Lgs. 267/2000 non sono eleggibili a sindaco " il presidente della provincia, il consigliere comunale, provinciale e circoscrizionale, i legali rappresentanti e i dirigenti delle società per azioni con capitale superiore al 50% rispettivamente del comune o della provincia”. Pertanto, la partecipazione di un ente locale in una società per azioni, che, pur essendo di maggioranza, in quanto prevalente su quella di ogni altro socio, non superi il 50%, non rappresenta per gli amministratori ed i dirigenti di dette società una causa di ineleggibilità alle cariche di amministratore locale.
Nel caso in esame, così, deve ritenersi sussistente la suddetta causa di ineleggibilità del sindaco, qualora la partecipazione del comune al capitale della società per azioni sia superiore al 50%.

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7 Giugno 2007
Territorio e autonomie locali

In ordine alla possibilità di attribuire al vice presidente di una circoscrizione l’indennità di funzione spettante al presidente, di cui esercita le funzioni, in seguito alla sua morte, si rappresenta che, ai sensi del combinato disposto dell’art. 10 legge cost. 3/2001 e art. 11 legge di attuazione 131/2003, per le regioni a statuto speciale, come nel caso in esame, resta fermo quanto previsto dai rispettivi statuti speciali e dalle relative norme di attuazione.
L’art. 3 comma 1 lett.b) dello statuto speciale della regione Sardegna attribuisce alla regione, dopo la riforma del 1993, la potestà legislativa in materia di “ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni”. Considerato, peraltro, che, secondo quanto previsto dall’art.11 della legge regione Sardegna 10/2002, ad oggi non è stato emanato il decreto del Presidente della regione, determinativo della misura dell’indennità di funzione e dei gettoni di presenza degli amministratori degli enti locali, la disciplina da applicare è quella statale del decreto legislativo 267/2000 nonché del regolamento approvato con il Decreto del Ministero dell’Interno 119/2000, in cui non è prevista la figura del vice presidente di circoscrizione.
Ne consegue che, in assenza di diversa regolamentazione della regione Sardegna, nella fattispecie in oggetto, non può essere riconosciuta alcuna indennità di funzione al vice presidente circoscrizionale.

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30 Maggio 2007
Territorio e autonomie locali

Possibilità di apportare maggiorazioni agli importi degli emolumenti per il sindaco, vicesindaco e assessori.

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29 Maggio 2007
Territorio e autonomie locali

Da molte disposizioni del testo unico sull’ordinamento degli enti locali è possibile ricavare la corretta interpretazione della nozione giuridica di “amministratore di ente locale” e la riconducibilità di tale locuzione anche ai consiglieri comunali.
Come noto, l’art. 42 del testo unico citato individua nel consiglio comunale l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, ne consegue che il consigliere comunale, componente dell’organo in questione, deve essere considerato a tutti gli effetti un “amministratore locale”.
Inoltre, lo stesso articolo 142 TUOEL "nel prevedere la rimozione e sospensione di amministratori locali” si riferisce, tra gli altri, ai componenti dei consigli e quindi ai consiglieri comunali.

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29 Maggio 2007
Territorio e autonomie locali

Il consigliere comunale, nominato presidente di un’associazione sportiva per la gestione della palestra comunale, verserebbe nella situazione disciplinata dall’art. 63 comma 1 n.2, avendo parte in servizi ed appalti nell’interesse del comune.
A tal proposito si richiama la consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione la quale chiarisce che la norma è volta ad evitare il pericolo di deviazioni nell’esercizio del mandato da parte degli eletti ed il conflitto tra l’interesse “particolare” del soggetto e l’interesse “generale” del comune, alludendo, quindi, alla situazione di potenziale conflitto d’interesse in cui verrebbe a trovarsi il soggetto, rispetto all’esercizio imparziale della carica elettiva.

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23 Maggio 2007
Territorio e autonomie locali

Cumulabilità gettoni di presenza ed indennità di funzione

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23 Maggio 2007
Territorio e autonomie locali

La condizione di ineleggibilità alla carica di consigliere comunale di un vice procuratore onorario, che svolge la propria attività presso la sede distaccata di un tribunale nella cui circoscrizione rientra il comune in cui egli è stato eletto, è stata espressamente dichiarata dalle sentenze della Corte di Cassazione n.13012/1995 e n.2195/2003.
Nelle suddette sentenze, la Corte ha rilevato che la causa di ineleggibilità in oggetto, pur non espressamente menzionata nell’art. 60 comma 1 n.6 TUOEL, trova origine nel fatto obiettivo dell’appartenenza, non occasionale, ad uno degli uffici giudiziari per i quali è prevista l’inconciliabilità con la carica di consigliere comunale, in considerazione della sostanziale rilevanza delle funzioni stesse.

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17 Maggio 2007
Territorio e autonomie locali

Indennità ai componenti dei consigli di amministrazione delle società a partecipazione pubblica.

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16 Maggio 2007
Territorio e autonomie locali

Dalla formulazione dell’art. 82 comma 8 D.Lgs. 267/2000 si evince che l’indennità di fine mandato costituisce un’integrazione dell’indennità di funzione, prevista per il sindaco alla fine dell’incarico amministrativo. L’istituto ha trovato espressa previsione e regolamentazione nell’art.10 D.M.119/2000 che ne ha fissato la misura in un’indennità mensile spettante per ogni 12 mesi di mandato, proporzionalmente ridotta per periodi inferiori dell’anno.
Conformemente alla legge statale, la legge regionale Sicilia n.30/2000 ribadisce quanto sopra citato, specificando nel regolamento esecutivo, approvato con decreto presidenziale n. 19/2001, che l’emolumento in questione sia da commisurare all’indennità media percepita negli anni del periodo del mandato, eventualmente ridotta per periodi inferiori all’anno.
Nel caso in esame, si ritiene, pertanto, che la determinazione dell’indennità debba calcolarsi sulla base delle disposizioni previste dal menzionato regolamento presidenziale n. 19/2001.

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11 Maggio 2007
Territorio e autonomie locali

Nei confronti di un consigliere assolto, con sentenza divenuta irrevocabile, in un processo penale, in cui l’amministrazione comunale si era costituita parte civile, non è possibile ravvisare la causa di incompatibilità di cui all’art. 63 comma 1 n. 4. Tale disposizione, infatti, così come modificata dal decreto-legge 22 febbraio 2002 n. 13, convertito con legge 24 aprile 2002 n. 75, nel disporre che non può ricoprire la carica di consigliere comunale colui che ha lite pendente, in quanto parte di un procedimento civile o amministrativo, con il comune, prevede espressamente che “la costituzione di parte civile nel processo penale non costituisce causa di incompatibilità”.
In merito ad un secondo consigliere, la cui moglie ha promosso nei confronti del comune un giudizio civile, pendente, per la condanna dell’ente al risarcimento dei danni subiti dal proprio figlio, ugualmente non si ritiene sussistente la causa di incompatibilità prevista dal citato art. 63 comma 1 n. 4. La Corte di Cassazione ha, difatti, ribadito che l’espressione “essere parte di un procedimento” deve essere intesa in senso tecnico, per cui la pendenza di una lite va accertata con riferimento alla parte in senso processuale, non riferibile, pertanto, alla diversa figura del soggetto genericamente interessato all’esito della lite per le ricadute patrimoniali che possono riguardarlo (Cass. Civile sez. I 1666/1991).