Pareri

Raccolta di pareri espressi da questo Dipartimento nelle materie di propria competenza, in particolare in materia di Enti locali.

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13 Novembre 2009
Territorio e autonomie locali

La mozione di sfiducia, ai sensi dell’art.52 del T.U.E.L. n.267/2000, viene “messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione”. Il termine massimo di trenta giorni dalla presentazione per la messa in discussione della mozione di sfiducia è perentorio, pertanto, non può prospettarsene la discussione oltre il termine di trenta giorni.

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13 Novembre 2009
Territorio e autonomie locali

L’ordinamento degli enti locali, ai sensi dell’art. 14 dello Statuto della Regione Sicilia, rientra tra le materie di competenza esclusiva della legislazione regionale. L’art. 16 dello stesso statuto ne demanda all’Assemblea regionale l’ordinamento amministrativo.
La materia dei gruppi consiliari, ai sensi dell’art. 6 della L. R. Siciliana n. 30 del 23.12.2000, è regolata dalle apposite norme statutarie e regolamentari adottate dai singoli enti locali nell’ambito della riconosciuta autonomia organizzativa dei consigli.
Si ritiene che, qualora l’ente locale - nella propria autonomia tanto statutaria che regolamentare - abbia previsto un numero minimo di componenti per la costituzione di un gruppo consiliare, non sia consentito al consigliere fuoriuscito dal gruppo originario di riferimento costituirne un nuovo formato da un solo componente. ( cfr. Tar Palermo sentenza n. 1462 del 2003

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12 Novembre 2009
Territorio e autonomie locali

Commissioni consiliari. Sussistenza obbligo, recato dall’art. 44 comma 1 del d. lgs. n. 267/2000, di attribuire alla opposizione la presidenza delle commissioni consiliari di controllo e di garanzia, ove costituite. La disciplina delle commissioni permanenti di cui all’art. 38, comma 6. del dlgs 267/2000, compresa l’attribuzione della presidenza, è da rinvenire nelle apposite norme regolamentari dell’ente.

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12 Novembre 2009
Territorio e autonomie locali

L’effetto di “sterilizzazione permanente” del sistema delle indennità ha trovato una decisiva conferma negli artt. 61, comma 10, secondo periodo, e 76, comma 3, della legge 6 agosto 2008, n. 133, di conversione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, (disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria). Tali disposizioni prevedono, infatti, la sospensione fino al 2011 della possibilità di incremento delle indennità prevista nel comma 10 dell’art. 82 Tuoel, e la modifica del comma 11 del medesimo art. 82 con l’eliminazione della possibilità degli organi degli Enti locali di incrementare le indennità di funzione spettanti ai Sindaci, ai Presidenti di Provincia, agli Assessori comunali e provinciali ed ai Presidenti delle Assemblee.
La suddetta linea interpretativa è stata recentemente avvalorata dal parere reso dalla sezione regionale di controllo per la Basilicata della Corte dei Conti in data 3 aprile 2009, n. 7, con il quale l’organo regionale, nell’effettuare una puntuale ricostruzione delle varie norme succedutesi nell’arco di tempo preso in esame, ha evidenziato che a seguito delle novità normative introdotte dal più volte citato art. 76 del D.L. n. 112/2008 le predette indennità sono ora immodificabili da parte degli organi degli enti locali.

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12 Novembre 2009
Territorio e autonomie locali

Il carattere tassativo della disciplina legislativa dei permessi lavorativi per chi riveste pubbliche funzioni è stato confermato dalla IV Sezione del Consiglio di Stato che, nella decisione n. 992 del 1993, ha negato la possibilità di estendere agli assessori comunali i permessi previsti dalla legge per una differente categoria di eletti.
Per i componenti della giunta, l’art. 79, comma 3, prevede per i lavoratori dipendenti il diritto di assentarsi per tutta la durata delle riunioni degli organi di cui fanno parte per la loro effettiva durata, compreso il tempo per raggiungere il luogo della riunione e di rientrare al posto di lavoro.
In presenza di una disposizione statutaria che consenta agli assessori di partecipare alle sedute consiliari, come rappresentanti della giunta ed interlocutori dei consiglieri, si ritiene che gli amministratori in questione potranno usufruire, oltre ai permessi di cui al citato comma 3, dei permessi retribuiti di cui all’art. 79, comma 4 e, qualora sia necessario, anche di quelli non retribuiti previsti al successivo comma 5.

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12 Novembre 2009
Territorio e autonomie locali

SOLO NEL CASO IN CUI SIANO STATE SOSTENUTE SPESE DI SOGGIORNO CON IL CONSEGUENTE ONERE PER L'AMMINISTRATORE INTERESSATO DI PRODURRE LA RELATIVA DOCUMENTAZIONE, AVRA' LUOGO IL RIMBORSO DI DETTE SPESE IN MISURA FORFETARIA.

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11 Novembre 2009
Territorio e autonomie locali

Proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico di aree comunali. Ai sensi della normativa contenuta nel Capo II del d.lgs n. 42/04 (artt.136 -142) la formulazione delle proposte per la dichiarazione di notevole interesse pubblico di aree comunali rientra nelle competenze delle commissioni appositamente istituite ai sensi dell’art. 137. Nell’ambito di tale procedura il comune, può assumere l’iniziativa della proposta. La richiesta di dichiarazione di notevole interesse pubblico di aree comunali, formulata dal Sindaco del comune di …, avrebbe potuto costituire oggetto di valutazione da parte del consiglio comunale, ai sensi dell’art. 42 lett. b), recante l’attività programmatoria del consiglio in vari ambiti di competenza.

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5 Novembre 2009
Territorio e autonomie locali

La giurisprudenza, con orientamento conforme, ha accolto alcuni ricorsi avverso il diniego opposto dall’amministrazione (cfr. TAR Sardegna n. 29/2007; 1782/2004) (TAR Lombardia, Brescia, n. 362/2005, TAR Campania, Salerno, n. 26/2005), di prendere visione del protocollo generale e di quello riservato del Sindaco ordinando alla stessa di consentirne la visione.

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5 Novembre 2009
Territorio e autonomie locali

PER LA SENTENZA DI PATTEGGIAMENTO E' PREVISTO "EX LEGE" UN EFFETTO ESTINTIVO DELLA PENA. LA CAUSA DI INELEGGIBILITA' DERIVANTE DALLA SENTENZA IN QUESTIONE SEMBRA VENIR MENO AL DECORRERE DEL TERMINE QUINQUENNALE, QUALORA NON SIANO INTERVENUTE PRONUNCE OSTATIVE. E CHE NON SIANO STATI COMMESSI ULTERIORI DELITTI O CONTRAVVENZIONI DELLA STESSA SPECIE NEL TERMINE DI 5 ANNI DAL PASSAGGIO IN GIUDICATO DELLA SENTENZA DI CONDANNA.

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5 Novembre 2009
Territorio e autonomie locali

Non applicabilità citata norma contrattuale, stante - nella prima ipotesi - mancata coincidenza di interesse tra dipendente ed amministrazione (costituitasi parte civile) e, nella seconda, l’assenza di regolamentazione della fattispecie in sopra richiamata normativa contrattuale.

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4 Novembre 2009
Territorio e autonomie locali

Le commissioni consiliari previste dall’articolo 38, comma 6 del d. lgs. n. 267/2000, una volta istituite sulla base di una facoltativa previsione statutaria, sono disciplinate dall’apposito regolamento comunale con l’unico limite, posto dal legislatore, riguardante il rispetto del criterio proporzionale nella composizione.
Secondo l’indirizzo giurisprudenziale e dottrinario formatosi, il criterio proporzionale può dirsi rispettato solo ove sia assicurata la presenza in ogni commissione di ciascun gruppo presente in consiglio, in modo che, se una lista (gruppo) è legittimamente rappresentata anche da un solo consigliere, questi deve essere presente in tutte le commissioni costituite.

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3 Novembre 2009
Territorio e autonomie locali

La Corte di Cassazione ha precisato che il tentativo di concussione, in quanto reato autonomo, non può essere assimilato al corrispondente delitto consumato, sola causa di sospensione dell’eletto prevista dal citato art. 59. Il giudice di legittimità ha specificato in particolare che la predetta sospensione automatica dalle cariche elettive non può essere disposta dall'autorità competente quando l'eletto sia risultato autore di un delitto tentato atteso che, alla luce del quadro normativo vigente, che ha svincolato l'istituto della sospensione dalla carica elettiva dalle ipotesi delittuose residuali stabilite dall'art. 15, lett. c), della legge n. 55 del 1990, tale tipo di illecito penale rileva ora solo ai fini della "decadenza" dell'eletto e non già anche in relazione alla sua sospensione cautelare dalla carica elettiva. Né tale regime differenziato dei provvedimenti amministrativi, adottabili sulla base della commissione dei medesimi illeciti penali, può dirsi in contrasto con la Costituzione poiché, anche alla luce della motivazione contenuta nella sent. n. 141 del 1996 della Corte Costituzionale, la discrezionalità legislativa, prima orientata verso la piena equiparazione, a fini amministrativi, tra le ipotesi delittuose consumate e quelle solo tentate, non implica l'illegittimità di una opzione normativa di segno opposto.

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3 Novembre 2009
Territorio e autonomie locali

IL REQUISITO DELL'ABITUALITA' CHE DEVE POSSEDERE LA DIMORA E L'ELEMENTO SOGGETTIVO DELLA VOLONTA' DELLA PERSONA A RIMANERVI SECONDO QUANTO AFFERMATO DAL C.DI STATO SEZ VI SENT. N. 5816 DEL 17 OTTOBRE 2005, CONSENTE IL RIMBORSO DELLE SPESE SOSTENUTE PER RAGGIUNGERE L'ENNTE IN CUI SI E' AMMINISTRATORI.

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3 Novembre 2009
Territorio e autonomie locali

Lo status degli amministratori locali dispone la corresponsione del gettone di presenza ai consiglieri comunali e provinciali per la partecipazione alle sedute di consiglio e commissioni - Il gettone di presenza non è dovuto ai componenti della conferenza dei capigruppo poichè l'attività svolta non può essere equiparata alle commissioni consiliari che svolgono specificatamente funzioni consultive, istruttorie, di studio e di proposta direttamente finalizzate alla preparazione dell’attività del consiglio -

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28 Ottobre 2009
Territorio e autonomie locali

AMM.RE SOCIO CON POTERI DI RAPPRESENTANZA DI SOC. DI CAPITALI AGGIUDICATARIA DI APPALATO DI OPERE PUBBLICHE PER IL COMUNE IN CUI LE OPERAZIONI DI COLLAUDO NON SONO CONCLUSE - SUSSITONO LE CONDIZIONI DI INCOMPATIBILITA' -

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27 Ottobre 2009
Territorio e autonomie locali

Possibilità o meno, accoglimento richiesta dipendente cat. C, modificazione proprio inquadramento in cat. B - Possibilità soltanto particolari ipotesi, svolgimento mansioni ascritte qualifiche inferiori quella appartenenza - Applicazione principio fissato da comma 1, art. 52, D. Lgs. n. 165/2001 (prestatore lavoro adibito a mansioni di assunzione o quelle considerate equivalenti).

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26 Ottobre 2009
Territorio e autonomie locali

i criteri di formazione delle liste dei candidati alle elezioni dei consigli circoscrizionali rientrano negli spazi di autonomia riconosciuti dalla legge all’ente locale ex art. 17, commi 2 e 4 del T.U.E.L. n. 267/2000

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23 Ottobre 2009
Territorio e autonomie locali

La causa ostativa all’espletamento della carica è stata riconosciuta sussistere dalla giurisprudenza anche laddove vengono svolte attività professionali con carattere di continuità nell’interesse dell’ente territoriale, che potrebbero sostanziare quindi un potenziale conflitto tra il dovere d’ufficio e l’interesse personale.
Con riferimento al rapporto di lavoro libero professionale, la Corte di Cassazione ha ritenuto (Cass. Civ. 8 gennaio 1979, n. 72) che gli incarichi saltuari non hanno peso rilevante sull’elettorato passivo, ed ancora (Cass. Civ. 14 maggio 1975, n. 1854) che è irrilevante il susseguirsi di una serie di incarichi professionali a meno che non si ripetano costantemente nel tempo.
In considerazione di quanto sopra e del fatto che l’amministratore in questione ha rinunciato a tutti gli incarichi assunti a qualsiasi titolo sia per conto del comune che per conto di terzi, si ritiene che l’ipotesi prospettata non configura alcuna delle cause di incompatibilità previste dal citato art. 63.
Per quanto attiene la sentenza della Corte di Cassazione n. 11959/2003 che ha affermato il principio secondo il quale “…sino a quando non sia intervenuta l’approvazione del collaudo finale sussiste l’incompatibilità tra la carica di sindaco e quella di subappaltatore di opera pubblica di interesse del Comune…”, si rappresenta che tale concetto si riferisce, in modo tassativo, alla figura dell’imprenditore appaltatore. Invero, il direttore dei lavori, così come il progettista, sono estranei al rapporto d’appalto intercorrente tra l’ente locale e la ditta appaltatrice.
Tali figure, infatti, svolgendo nell’interesse dell’amministrazione incarichi professionali di natura tecnica, uno mirato a verificare che l’esecuzione dell’opera avvenga secondo le condizioni stabilite dalle parti contraenti, l’altra finalizzata al traguardo di un obiettivo programmato dalla committenza, non possono essere associate all’aspetto dell’imprenditore appaltatore.

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22 Ottobre 2009
Territorio e autonomie locali

L'AMMINISTRATORE AL FINE DEL RIMBORSO DELLE SPESE SOSTENUTE, DEVE PRODURRE LA DOCUMENTAZIONE DELLE SPESE DI VIAGGIO E SOGGIORNO EFFETTIVAMENTE SOSTENUTE, NONCHE' UNA DICHIARAZIONE SULLA DURATA E SULLE FINALITA' DELLA MISSIONE.

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21 Ottobre 2009
Territorio e autonomie locali

L’intervenuta abrogazione del comma 6 dell' art. 82 del T.U.O.E.L. determina come inevitabile conseguenza la non cumulabilità dell’indennità di funzione e dei gettoni di presenza, nell’ipotesi in cui un amministratore locale ricopra due incarichi presso enti diversi, ritenendo la citata abrogazione come indicativa di una precisa volontà del legislatore volta ad escludere tale cumulo. L’ipotesi contraria avrebbe l’effetto di rendere la soppressione del comma 6 priva di efficacia concreta, vanificando l’intento del legislatore.