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Raccolta di pareri espressi da questo Dipartimento nelle materie di propria competenza, in particolare in materia di Enti locali.

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16 Giugno 2006
Territorio e autonomie locali

Presidenza Commissione tecnica comunale di cui all'art. 19 del D.lgs. 76/1990.

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15 Giugno 2006
Territorio e autonomie locali

L’art. 64 commi 1-2 dispone l’incompatibilità della carica di assessore con quella di consigliere comunale per i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti.
Premesso che, ai fini elettorali, la popolazione è determinata in base ai risultati dell’ultimo censimento ufficiale ( art.37 comma 4 T.U.O.E.L.), qualora le elezioni per il rinnovo degli organi amministrativi si svolgano secondo le modalità previste dall’art.71 T.U.O.E.L., per i comuni sino a 15.000 abitanti, come nel caso in questione, detta condizione resta immutata per il corso della consiliatura, nonostante successivi incrementi della popolazione possano far superare la soglia citata. Ne consegue che, in tale ipotesi, non sussiste incompatibilità tra la carica di consigliere e quella di assessore.

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8 Giugno 2006
Territorio e autonomie locali

L’art. 38 D. Lgs. 267/2000 ha delegificato la disciplina del numero dei consiglieri necessario per la validità delle sedute, demandandola al regolamento sul funzionamento del consiglio comunale e fissando, come unico principio inderogabile, la necessaria presenza di almeno un terzo dei consiglieri assegnati per legge all’ente, senza computare a tal fine il sindaco.
La questione del quorum necessario per l'approvazione del bilancio preventivo va risolta, in base alle disposizioni statutarie e regolamentari, adottate in materia dal comune. In particolare, nell’ipotesi di un numero insufficiente di consiglieri per approvare il bilancio in prima convocazione, in alternativa alla procedura di scioglimento del consiglio comunale ex art. 141, comma 1 lett.c) TUOEL, si potrebbe convocare il consiglio in seconda convocazione. Infatti, per la giurisprudenza del Consiglio di Stato (CdS, V Sezione 17 febbraio 2006, n.640) sono valide le delibere adottate con il quorum della seconda convocazione anche se il consiglio non è in grado di assicurare, nemmeno potenzialmente, la presenza del numero di consiglieri necessario per la validità delle sedute di prima convocazione. E’ evidente che tale soluzione deve, come accennato, essere compatibile con le disposizioni statutarie e regolamentari del comune in materia.

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29 Maggio 2006
Territorio e autonomie locali

L’evenienza di poter qualificare l’art. 52 D. Lgs. 267/2000, disposizione specificatamente prevista per la mozione di sfiducia del sindaco e del presidente della provincia, quale norma di principio, come tale applicabile anche alle comunità montane, deve considerarsi inammissibile.
Anche ove si volesse ritenere, in virtù del combinato disposto artt. 28, comma 7 e 32, comma 5, utilizzabile l’art. 52 cit. se ne dovrebbe rilevare l’incompatibilità con il sistema elettivo degli organi delle comunità montane, quali organi derivati e non eletti a suffragio popolare.
Pertanto, la disposizione in questione non appare estensibile "de plano" al presidente dell’ente montano, per il quale l’istituto della mozione di sfiducia, compresi i limiti temporali entro i quali la mozione deve essere discussa, non può che essere disciplinato dallo statuto della comunità.

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29 Maggio 2006
Territorio e autonomie locali

Il parere n. 492/99 della Commissione Speciale del Consiglio di Stato del 21 maggio 2003 precisa che la presenza di organi politici nella Commissione edilizia, deputata a pronunciarsi su richieste di autorizzazioni e concessioni, non è più consentita dall’assetto normativo attuale.
L’art. 53 comma 23, della legge n. 388/2000, come modificato dall’art. 29, comma 4, L. 448/2001, ha, però, previsto una deroga all’applicazione del principio di netta separazione delle funzioni di indirizzo politico-amministrativo da quelle di gestione, su cui si basa il richiamato indirizzo del Consiglio di Stato. Tale norma dispone che “gli enti locali con popolazione inferiore a cinquemila abitanti…possono adottare disposizioni regolamentari organizzative, se necessario anche in deroga a quanto disposto all’art.3, commi 2,3,4, del D.Lgs. 29/1993 e successive modificazioni e all’art. 107 T.U.O.E.L., attribuendo ai componenti dell’organo esecutivo la responsabilità degli uffici e dei servizi ed il potere di adottare atti anche di natura tecnica gestionale.”
E’, pertanto, consentito ai comuni, con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti, applicare la disciplina derogatoria nell’ipotesi in cui l’ente sulla base di preventive disposizioni regolamentari abbia affidato ad un componente della giunta la responsabilità dell’ufficio tecnico, preposto alla gestione del settore edilizio.

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19 Maggio 2006
Territorio e autonomie locali

- Estensione dei poteri del vicesindaco nell’esercizio delle funzioni vicarie, tenuto conto, che nel caso di specie l’ufficio del sindaco è vacante a causa del decesso dello stesso

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18 Maggio 2006
Territorio e autonomie locali

La fattispecie in questione non è espressamente disciplinata da norme di rango legislativo.
A tal proposito, assume particolare rilievo l’art. 17 D.Lgs. 18 agosto 2000 n.67, il quale stabilisce che l’organizzazione e le funzioni delle circoscrizioni sono disciplinate dallo statuto comunale e da apposito regolamento. Avvalendosi, pertanto, della potestà normativa di cui al citato articolo, è consentito ad un comune prevedere lo scioglimento “automatico” dei consigli circoscrizionali, nell’ipotesi di scioglimento anticipato del consiglio comunale, al fine di garantirne il rinnovo contestualmente con le elezioni comunali.
Si deve aggiungere che in base ad un orientamento giurisprudenziale (TAR Umbria 20 maggio 1999 n.386), se i consigli circoscrizionali seguono la sorte del consiglio comunale quanto alla cessazione anticipata del mandato, questi possono proseguire interinalmente l’esercizio delle loro funzioni, ove non versino in situazioni di illegalità, autodissoluzione e simili.
D’altronde per il consiglio comunale, l’art.53 TUOEL espressamente prevede che resti in carica sino alle elezioni del nuovo organo, nel caso in cui concluda anzitempo il suo mandato per un fatto sopravvenuto che non comporti l’applicazione della sanzione dello scioglimento e del commissariamento (ipotesi patologiche legate, appunto, alla violazione di legge, all’autodissoluzione).

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18 Maggio 2006
Territorio e autonomie locali

In relazione alla durata in carica del consiglio della comunità montana, dopo l’entrata in vigore del D. Lgs. 267/2000, si ritiene applicabile l’art.51 del testo unico cit., anche in difformità da eventuali preesistenti disposizioni legislative delle singole regioni.
Infatti, in virtù del combinato disposto degli artt. 28 comma 7 e 32 comma 5, i principi previsti per l’ordinamento dei comuni sono estesi alle comunità montane. Secondo un orientamento giurisprudenziale, dovendosi considerare norma di principio l’art. 51 che fissa in cinque anni la durata del consiglio comunale, essa si ritiene applicabile anche agli enti montani. Va da ultimo precisato che, avendo la Corte Costituzionale (sent. 24 giugno 2005 n. 244) inquadrato la disciplina delle comunità montane nella competenza legislativa delle regioni ex art. 117 comma 4 Cost., nonostante la loro qualificazione di enti locali nell’ambito del TUOEL, resta ferma la prerogativa delle regioni di ridisciplinare in futuro la materia.

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16 Maggio 2006
Territorio e autonomie locali

Nell’ipotesi di spese legali sostenute da componenti della commissione edilizia comunale, si ritengono rimborsabili quelle affrontate dagli amministratori, se gli atti o fatti dedotti in giudizio sono stati posti in essere nell’espletamento del mandato e a condizione che il procedimento si sia concluso con una sentenza di assoluzione con formula piena, passata in giudicato.
Ulteriore condizione è l’assenza di un conflitto di interessi tra l’attività dell’amministrazione e la condotta dell’amministratore, da valutarsi ex post a conclusione del procedimento (Corte di Cassazione sez.I sent.5914/2002).
Da ultimo, in base a consolidata giurisprudenza, non si ritiene ammissibile la refusione delle spese legali a tecnici estranei alla amministrazione comunale, non assimilabili, nei confronti dell’ente, né ai dipendenti né agli amministratori locali.

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14 Maggio 2006
Territorio e autonomie locali

- Legittimità delle modalità seguite da un Comune per l’elezione dei propri rappresentanti presso l’Unione di Comuni

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12 Maggio 2006
Territorio e autonomie locali

Gettoni di presenza
- Compensi ai componenti di commissioni comunali.

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12 Maggio 2006
Territorio e autonomie locali

L’art. 43 del D. Lgs. 267/2000 riconosce ai consiglieri comunali e provinciali il “diritto di ottenere dagli uffici…tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del loro mandato”.
Il diritto di accesso del consigliere trova il suo fondamento nella funzione di controllo politico-amministrativo sull’ente nell’interesse della collettività. Pertanto, secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, l’espletamento del mandato, di cui sono investiti, abilita i consiglieri a conoscere tutte le attività svolte dall’Amministrazione comunale, eventuali limiti, infatti, comprimerebbero la loro possibilità di intervento, incidendo negativamente sull’integrale attuazione del mandato.
D’altra parte, nelle pronunce giurisprudenziali è rappresentata anche l’altra importante esigenza di evitare che l’adempimento del diritto d’accesso risulti eccessivamente gravoso per l’ente locale, intralciando il regolare svolgimento dell’attività amministrativa (richieste generiche o che comportano costi ingiustificati per l’ente).
Spetterà, quindi, all’ente, attraverso un’apposita normativa regolamentare, introdurre misure idonee a garantire il diritto d’accesso ai documenti amministrativi nel fondamentale rispetto dell’attività degli uffici.

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8 Maggio 2006
Territorio e autonomie locali

Mozione sfiducia ex art. 52 d.lgs. 18/8/2000, n. 267.

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21 Aprile 2006
Territorio e autonomie locali

L’art. 79 D.lgs 267/2000 al comma 3 definisce puntualmente i permessi di cui ciascun amministratore può usufruire, graduandoli secondo la tipologia della carica rivestita presso l’ente.
Il carattere tassativo della elencazione degli enti che possono fruire dei permessi lavorativi, per chi riveste pubbliche funzioni, è stato confermato dal Consiglio di Stato, sez. IV, nella decisione 992/1993. Premesso ciò, si esclude che i permessi siano estensibili alle istituzioni, organismi strumentali dell’ente locale per l’esercizio di servizi sociali (art. 114, comma 2, D. Lgs.267/2000).

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19 Aprile 2006
Territorio e autonomie locali

Estensione dei poteri del vicesindaco nell’esercizio delle funzioni vicarie

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11 Aprile 2006
Territorio e autonomie locali

Espulsione di un consigliere da parte del Presidente del Consiglio comunale.

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11 Aprile 2006
Territorio e autonomie locali

Ai sensi dell’art. 62 del D. Lgs. n. 267/2000 “Fermo restando quanto previsto dall’art. 7 del D. P. R. 30 marzo 1957, n. 361, e dall’articolo 5 del D. Lgs. 20 dicembre 1993, n, 533, l’accettazione della candidatura a deputato o senatore comporta, in ogni caso, per i sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti e per i presidenti delle province la decadenza dalle cariche elettive ricoperte”.

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11 Aprile 2006
Territorio e autonomie locali

L’art.63 comma1 n.2 TUOEL prevede due distinte ipotesi di incompatibilità, a tutela dell’imparzialità e trasparenza degli amministratori degli enti locali con cariche elettive, in caso di partecipazione dell’eletto in società o imprese, “come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento”. Si ha, infatti, incompatibilità sia quando la partecipazione si realizza “ in servizi, esazioni di diritti, somministrazioni o appalti nell’interesse del comune o della provincia” sia quando essa si attui in “società ed imprese volte al profitto dei privati, sovvenzionate” volontariamente da detti enti locali.
Come precisato dalla giurisprudenza, il conflitto di interessi non attiene solo all’eventualità che l’amministratore persegua interessi privati, difformi da quelli dell’ente locale ma comprende anche l’ipotesi che egli possa perseguire scopi contrastanti o diversi da quelli dell’istituzione cui appartiene per realizzare fini, anche pubblici, di altra istituzione cui egli partecipi (Cass.Civile sent.18513/2003).
Nel caso prospettato in cui i sindaci di diversi comuni sono anche componenti del consiglio di amministrazione di un consorzio di bacino obbligatorio, si ritiene ravvisabile la causa di incompatibilità di cui all’art. 63 comma1 TUOEL. In assenza di diversa ed ulteriore disposizione di legge, l’unica deroga, in materia di consorzi al regime dell’ incompatibilità, è rappresentata dall’art. 31 del citato testo unico. Tale disposizione, invero, disponendo che l’assemblea consortile è composta dai rappresentanti degli enti associati e nulla prevedendo circa la composizione del consiglio di amministrazione, lascia operanti tutte le incompatibilità di cui al testo unico degli enti locali.

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7 Aprile 2006
Territorio e autonomie locali

Il caso in esame può essere inquadrato nell’ambito dell’art. 106 c.p.c., avendo un comune chiesto ed ottenuto, con autorizzazione del giudice, la chiamata in causa del terzo interessato a subentrare per surroga.
Si configura, così, un’ipotesi di litisconsorzio successivo, con arricchimento di parti in corso di causa, nonché facoltativo, in quanto ad istanza di parte.
Il terzo, a seguito della chiamata in causa da parte del comune, è diventato “parte” nel pendente giudizio civile, rappresentandosi, nei suoi confronti, la causa di incompatibilità di cui all’art. 63, n. 4 TUOEL.
Nell’ipotesi, pertanto, in cui il soggetto terzo chiamato in causa dal comune debba subentrare ad un consigliere dimissionario, si ritiene che l’ente dovrà procedere alla surroga di quest’ultimo, con il primo dei non eletti che segue nella medesima lista e, ove non sussistano cause di ineleggibilità, avviare la procedura di cui all’art. 69, D.Lgs 267/2000 nei riguardi del consigliere subentrato, per la contestazione di incompatibilità in cui versa.

Parere
6 Aprile 2006
Territorio e autonomie locali

- Affissione all’albo pretorio di un manifesto raccolta firma per n. 2 referendum di cui all’art. 75 della Costituzione.