Il revisore non può svolgere la funzione di componente dell'OIV nel medesimo ente locale per evitare l'insorgenza di eventuali posizioni che possano porsi in conflitto con l'esercizio imparziale delle funzioni pubbliche affidate.
È stato formulato un quesito sull'interpretazione dell'articolo n.236 del Tuel, in particolare se il revisore di un ente locale possa essere contemporaneamente componente dell'OIV dell'ente medesimo. In proposito il disposto dell'articolo n.236 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267, disciplina le ipotesi di incompatibilità dei revisori, in particolare, il comma 3 specifica che "i componenti degli Organi di revisione contabile non possono assumere incarichi o consulenze presso l'Ente Locale o presso Organismi o Istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo o vigilanza dello stesso". È opportuno preliminarmente precisare che per "incompatibilità" si intende l'impedimento che non consente il regolare svolgimento dell'attività di revisore, a causa di un cumulo di funzioni o di situazioni in capo ad uno stesso soggetto da cui potrebbe derivare un conflitto di interessi ed impone una scelta tra il nuovo ed il precedente ufficio ricoperto. La disposizione enuncia quindi un principio cardine per il corretto svolgimento dell'attività di vigilanza sulla gestione economico-finanziaria: sono incompatibili con l'attività di revisore, sia gli incarichi di gestione diretta delle funzioni e dei servizi dell'Ente Locale, sia gli incarichi di consulenza funzionali allo svolgimento di tali funzioni e servizi. Pertanto, questa disposizione costituisce uno strumento di garanzia dell'imparzialità dei componenti dell'Organo di revisione di fronte alle diverse fattispecie sottoposte al loro controllo economico-finanziario. In tal senso si veda anche il parere della Corte dei Conti, sezione regionale del Piemonte, contenuto nella delibera 23 aprile 2018, n.44, che afferma l'impossibilità di nominare il revisore dei conti dell'Ente quale componente di un organo di valutazione del personale, stante la previsione dell'articolo 236, comma 3, Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n.267. La rigorosa interpretazione delle norme in materia di incompatibilità appare, peraltro, rafforzata anche alla luce delle disposizioni di cui alla legge 6 novembre 2012, n.190, con particolare riferimento ai principi e alle modifiche introdotte in materia di attribuzione o autorizzazione di incarichi ai dipendenti della pubblica amministrazione e di conferimenti di incarichi pubblici, volte ad evitare l'insorgenza di eventuali posizioni che possano porsi in conflitto con l'esercizio imparziale delle funzioni pubbliche affidate. In conclusione, si ritiene che il revisore non possa svolgere la funzione di componente dell'OIV nel medesimo ente locale.