Richiesta parere su mozione avente ad oggetto atti di competenza dirigenziale.

Territorio e autonomie locali
4 Marzo 2015
Categoria 
05.02.03 Commissioni e gruppi consiliari
Sintesi/Massima 

Le mozioni, in quanto atti preordinati a promuovere una deliberazione del consiglio, costituiscono una delle modalità attraverso cui quest’ultimo esercita la funzione di indirizzo e di controllo politico - amministrativo prevista, ai sensi dell’art. 42, comma 1, del decreto legislativo n. 267/00 tra le attribuzioni dell’organo rappresentativo dell’ente.

Testo 

Si fa riferimento alla nota sopradistinta con la quale è stato posto un quesito in ordine alle materie sulle quali possa essere esercitato il diritto dei consiglieri di svolgere atti di sindacato ispettivo.
In particolare, è stato chiesto se sia ammissibile lo svolgimento di mozioni aventi ad oggetto specifiche attività di carattere strettamente gestionale che, in quanto tali, sono sottratte alla competenza dell'organo consiliare.
Al riguardo si osserva che il predetto diritto è previsto dall'art. 43 del decreto legislativo n. 267/00, che al comma 3, demanda allo statuto ed al regolamento la disciplina concernente le modalità di presentazione degli atti di sindacato ispettivo e le relative risposte.
La dottrina definisce 'mozioni' gli atti approvati dal consiglio per esercitare un'azione di indirizzo, esprimere posizioni e giudizi su determinate questioni, organizzare la propria attività, disciplinare procedure e stabilire adempimenti dell'amministrazione nei confronti del Consiglio.
Il T.A.R. Puglia – Sezione di Lecce – I Sez., sentenza n. 1022/2004, individua la mozione quale 'istituto a contenuto non specificato . , trattandosi di un potere a tutela della minoranza per situazioni non predefinibili, a differenza di altri strumenti più a valenza di mera conoscenza (quali l'interrogazione o la interpellanza), essendo strumento di 'introduzione ad un dibattito' che si conclude con un voto che è ragione ed effetto proprio della mozione'.
L'art. 57 del regolamento sul funzionamento del consiglio del comune di . definisce la mozione '.una proposta concreta tendente a provocare l'indirizzo di una condotta o azione del Sindaco, o della Giunta o di un singolo assessore, oppure a fissare criteri da seguire nella contrattazione di un determinato affare, oppure a far pronunciare il Consiglio Comunale circa importanti fatti politici od amministrativi'.
Pertanto, la normativa regolamentare in esame non sembrerebbe porre limiti di materia al diritto dei consiglieri di presentare mozioni che, in quanto atti preordinati a promuovere una deliberazione del consiglio, costituiscono una delle modalità attraverso cui quest'ultimo esercita la funzione di indirizzo e di controllo politico - amministrativo prevista, ai sensi dell'art. 42, comma 1, del decreto legislativo n. 267/00 tra le attribuzioni dell'organo rappresentativo dell'ente.