Esatta corresponsione dell’indennità di funzione ai componenti del Consorzio - Art. 5, comma 7, del D.L. 78/2010 -

Territorio e autonomie locali
13 Maggio 2011
Categoria 
13.01.04 Conpensi: indennità di funzione
Sintesi/Massima 

Il tenore letterale dell'art. 5, comma 7, del D.L. 78/2010, appare indicativo di una precisa volontà del legislatore nel senso di escludere qualsiasi forma retributiva per gli amministratori di comunità montane, unioni e altre forme associative (ivi compresi i consorzi degli enti locali).

Testo 

Class. n. 15900/TU/00/82 Roma, 13/05/2011

AL 'CONSORZIO XXXX
E, p.c.: -ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA – Ufficio Personale Pubbliche Amministrazioni – Servizio Trattamento del personale ROMA
-ALLA PREFETTURA–UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO di

OGGETTO: Consorzio XXXX -

Quesito su: 13) Status degli amministratori locali – Posizione giuridica e trattamento economico: - indennità di funzione.

Sono stati chiesti chiarimenti sull'esatta corresponsione dell'indennità di funzione ai componenti di codesto consorzio.
Al riguardo, si osserva che l'art. 5, comma 7, del D.L. n. 78/2010 stabilisce che 'Agli amministratori...di forme associative di enti locali aventi per oggetto la gestione dei servizi e funzioni pubbliche non possono essere attribuite retribuzioni, gettoni, e indennità o emolumenti in qualsiasi forma siano essi percepiti'.
Considerato che l'art. 31 del decreto legislativo n. 267/2000, disciplinante i consorzi degli enti locali, è compreso nel Capo V del titolo II del medesimo decreto, dedicato alle forme associative, si ritiene che il divieto riguardi in generale anche i componenti degli organi dei consorzi fra enti locali.
Il tenore letterale del citato art. 5 appare infatti indicativo di una precisa volontà del legislatore nel senso di escludere qualsiasi forma retributiva per gli amministratori di comunità montane, unioni e altre forme associative (ivi compresi i consorzi degli enti locali).
La norma interviene in termini generali su tutto il panorama degli amministratori locali, attraverso una duplice direttrice: da un lato, prevedendo che attraverso apposito decreto interministeriale siano fissate le entità retributive degli amministratori di province e comuni, con riduzioni percentuali rispetto ai valori attualmente vigenti; dall'altro escludendo che gli amministratori degli altri enti locali possano essere a qualsiasi titolo remunerati.