IL LEGALE CHIAMATO A TUTELARE GLI INTERESSI DEL DIPENDENTE OD AMMINISTRATORE NONCHE' DELL'ENTE DI APPARTENENZA IN CASO DI PROCEDIMENTO PENALE DEVE ESSERE SCELTO PREVENTIVAMENTE E CONCORDEMENTE TRA LE PARTI (LEGALE DI COMUNE GRADIMENTO)
Prot.n. 15900/10/B/1/A Roma, 5 novembre 2008
OGGETTO: Rimborso delle spese legali ad amministratori.
Quesito su : 13) Status degli amministratori locali – Posizione giuridica e trattamento economico – rimborso spese legali.
Si fa riferimento alla nota trasmessa dal responsabile degli affari generali del Comune di ...., con la quale viene chiesto di conoscere a chi spetti la scelta del patrocinio legale, se agli amministratori, a cui carico si è instaurato un procedimento penale o all'amministrazione comunale, presso cui gli amministratori sono a svolgere il mandato elettivo
Al riguardo, la giurisprudenza ha chiarito che l'art. 67 del D.P.R. n. 268/1987, secondo un modello procedimentale analogo a quello regolato dall'art. 44 del R.D. n. 1611/1933, relativo all'assunzione a carico dello Stato della difesa dei pubblici dipendenti per fatti e cause di servizio, rimette alla valutazione discrezionale 'ex ante' dell'ente locale, con specifico riferimento all'assenza di conflitto di interessi, la scelta di far assistere il dipendente da un legale di comune gradimento, per cui non è in alcun modo riconducibile al contenuto precettivo della citata norma la pretesa di ottenere il rimborso delle spese del patrocinio legale a seguito di una scelta del tutto autonoma e personale nella nomina del proprio difensore. Del resto, l'onere della scelta di un 'legale di comune gradimento' appare del tutto coerente con le finalità della norma perché, se il dipendente/amministratore vuole che l'amministrazione lo tenga indenne dalle spese legali sostenute per ragioni di servizio/mandato, appare logico che il legale chiamato a tutelare tali interessi, che non sono esclusivi del dipendente o amministratore, ma coinvolgono anche quelli dell'ente di appartenenza, debba essere scelto preventivamente e concordemente tra le parti. (Consiglio di Stato, sez. V, 12 febbraio 2007, n. 552).