PERDITA DELLE CONDIZIONI DI CANDIDABILITA' PER COMPONENTE COMITATO ESECUTIVO DI UN ENTE PARCO CONDANNATO CON SENTENZA DEFINITAIVA.

Territorio e autonomie locali
17 Settembre 2008
Categoria 
12.01.01 Incandidabilità
Sintesi/Massima 

SUSSISTE LA SOPRAVVENUTA CAUSA OSTATIVA ALLA PERMANENZA IN CARICA DEL COMPONENTE DEL COMITATO ESECUTIVO DELL'ENTE PARCO CONDANNATO CON SENTENZA DEFINITIVA, LA FATTISPECIE DECADENZIALE OPERA DI DIRITTO.

Testo 

Class. n. 15900/TU/00/58 Roma, 17.09.2008

OGGETTO: Componente Comitato Esecutivo del Parco del .. Perdita delle condizioni di candidabilità

Si fa riferimento alla richiesta di parere, formulata con nota dell' 8 luglio u.s., con la quale codesta Prefettura ha chiesto l'avviso di quest' Ufficio in ordine ad un quesito posto dal Presidente del Parco ..., relativo all' applicabilità dell'art.58, comma 1, lett. c) e dell'art. 68 del D. Lgs. 267/00 ad un componente del Comitato Esecutivo, condannato , con sentenza definitiva, per il reato di cui all'art.479 c. p. ( falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici ) alla pena di anni uno di reclusione , con sospensione condizionale della pena, al medesimo non sono state irrogate pene accessorie ( interdizione dai pubblici uffici , ecc.).
Tenuto conto che il Parco del ... è giuridicamente un consorzio obbligatorio costituito tra la Provincia di ....e alcuni Comuni, quest'Ufficio, ritiene che il caso in esame rientri nell' ipotesi prevista dal citato articolo 58, comma1, e si condivide l'avviso di codesta Prefettura che ritiene applicabile l'ipotesi dell'art.59, comma 6, T.U.O.E.L.
Il componente del Comitato esecutivo del Parco del ...., condannato per reati non connessi all'esercizio della funzione espletata presso l'Ente Parco , ma connessi alle funzioni espletate in qualità di amministratore comunale, ha rassegnato, in seguito alla sentenza di condanna , le dimissioni da consigliere comunale e assessore e , pertanto, il caso in esame rientra nell'ipotesi prevista dall'art. 58, comma 1, del T.U.O.EE.LL. che dispone espressamente che 'non possono essere candidati alle elezioni provinciali, comunali e circoscrizionali e non possono comunque ricoprire le cariche di.. presidente e componente del consiglio di amministrazione dei consorzi , ..coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva alla pena della reclusione complessivamente superiore a sei mesi per uno o più delitti commessi con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio.'
Nel caso in esame , quindi, nulla rileva che la condanna con sentenza definitiva, per il reato di cui all'art.479 c.p, alla pena di anni uno di reclusione si riferisca a reati non connessi alla carica espletata presso l'Ente Parco , ma ad altre funzioni esercitate come consigliere comunale, perché comunque con la condanna si perde la condizione di candidabilità.
Si rileva, infatti, che l'art.58, con lo statuire, oltre al divieto di candidarsi , anche una preclusione assoluta ( ' comunque' ) alla permanenza nella carica ( ' non possono ricoprire' ), costituisce la norma sulla quale si fonda la decadenza dalla carica di coloro che, dopo averla assunta, sono colpiti da una condanna definitiva nelle fattispecie ivi indicate e, tra esse, in quella del ' delitto commesso con abuso di poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o ad un pubblico servizio ', alla quale è riconducibile la fattispecie in questione.
Non si ritiene, invece, applicabile l'art.68 T.U.O.E.L. in quanto tale norma disciplina le ipotesi di perdita delle condizioni di eleggibilità e incompatibilità e non di perdita della condizione di candidabilità che si è verificata nella fattispecie in esame.
Alla luce di siffatte considerazioni , si concorda, quindi, con codesta Prefettura nel ritenere sussistente la sopravvenuta causa ostativa alla permanenza in carica del componente del Comitato esecutivo e, pertanto, si ritiene di comunicare all'ente , per i provvedimenti conseguenti, la fattispecie decadenziale che opera di diritto.