Le relazioni parentali possono fondare la legittima adozione dell'informativa antimafia, allorquando gli intrecci familiari siano plurimi e riconducano ad esponenti di spicco di pericolose organizzazioni malavitose, in un contesto geografico a forte presenza di clan familiari legati con la camorra e con attività economiche di specifico interesse per i sodalizi criminali. In tali ipotesi, detti intrecci espongono potenzialmente l'impresa all'influsso del clan di riferimento e possono determinare fatalmente, se non un coinvolgimento diretto, sicuramente un forte condizionamento nelle scelte e negli indirizzi societari; non si tratta quindi solo di un legame parentale, ma del contesto geografico e socio-economico in cui tale legame viene a radicarsi, tale da determinare un quadro indiziario significativo che ragionevolmente sconsiglia la instaurazione di un rapporto di collaborazione della ditta interessata con la amministrazione; le informative prefettizie in materia di lotta antimafia, in quanto afferenti alla prevenzione del crimine e al contrasto amministrativo preventivo delle organizzazioni di criminalità organizzata, possono essere fondate su fatti e vicende aventi valore meramente sintomatico e solo indiziario, giacché mirano alla prevenzione di infiltrazioni mafiose e criminali nel tessuto economico imprenditoriale.