Legittimità di una sospensione di una licenza commerciale per occupazione abusiva di suolo pubblico.
È legittimo il provvedimento con il quale un Comune ha sospeso l'autorizzazione commerciale per l'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande per cinque giorni, motivandolo con riferimento al fatto che il titolare ha abusivamente occupato il suolo pubblico, nonostante una formale diffida dell'Ente locale ad astenersi da tale comportamento (art.3, comma 16, della legge 94/2009).
Nei casi di indebita occupazione di suolo pubblico previsti dall'articolo 633 del codice penale e dall’articolo 20 del D.Lgs. 285/1992, il sindaco, per le strade urbane, e il prefetto, per quelle extraurbane o, quando ricorrono motivi di sicurezza pubblica, per ogni luogo, possono ordinare l'immediato ripristino dello stato dei luoghi a spese degli occupanti e, se si tratta di occupazione a fine di commercio, la chiusura dell'esercizio fino al pieno adempimento dell’ordine e del pagamento delle spese o della prestazione di idonea garanzia, per un periodo non inferiore a cinque giorni.
I reiterati accertamenti dell'abusiva occupazione di suolo pubblico hanno comportato l'applicazione al ricorrente della riportata disposizione, in quanto non poteva legittimamente procedere sulla base della sola richiesta di concessione che è soggetta al regime del rilascio di provvedimento espresso e non, come de facto ha operato il ricorrente, mediante una sorta di s.c.i.a o d.i.a..