TAR Campania - Napoli, Sez.I - Sentenza del 18 luglio 2017, n.3847

Territorio e autonomie locali
18 Luglio 2017
Categoria 
13 Attività contrattuali della P.A.13.05 Provvedimenti interdittivi antimafia
Principi enucleati dalla pronuncia 

- “L’interdittiva antimafia …………………….. è volta a garantire un ruolo di massima anticipazione all’azione di prevenzione in ordine ai pericoli di inquinamento mafioso, con la conseguenza che è sufficiente che vi sia un quadro indiziario tale da generare un ragionevole convincimento sulla sussistenza di un ‘condizionamento mafioso’ (Cons. Stato, sez. III, 21 dicembre 2012, n. 6618; 3 giugno 2015, 2734).

Il Prefetto adotta legittimamente l’informativa sulla base di elementi sintomatici ed indiziari dai quali è deducibile il tentativo di ingerenza – quali una condanna non irrevocabile, l’irrogazione di misure cautelari, il coinvolgimento in un’indagine penale, collegamenti parentali, cointeressenze societarie e/o frequentazioni con soggetti malavitosi – che, nel loro insieme, siano tali da fondare un giudizio di possibilità che l’attività d’impresa sia in grado, anche in maniera indiretta, di agevolare le attività criminali o esserne in qualche modo condizionata.

E’, pertanto, sufficiente un compiuto quadro fattuale ed indiziario di un tentativo di infiltrazione avente lo scopo di condizionare le scelte dell'impresa, anche se tale scopo non si è in concreto realizzato; siffatta scelta è coerente con le caratteristiche fattuali e sociologiche del fenomeno mafioso, che non necessariamente si concreta in fatti univocamente illeciti, potendo fermarsi alla soglia dell'intimidazione, dell'influenza e del condizionamento latente di attività economiche formalmente lecite (Cons. Stato, sez. III, 19 gennaio 2015, n. 115).

Anche il particolare contesto socio-ambientale può costituire un valido indice di rilevamento della permeabilità mafiosa dell’impresa qualora i soggetti controllati condividono l'ambito finanziario dei rapporti (Cons. Stato, sez. III, 11 luglio 2014, n. 3595)”.