Nel caso in esame la vicenda della scissione della società ricorrente, risalente all’anno 2000, tende, per sua stessa natura, ad ipotizzare piuttosto una volontà di separazione tra attività commerciali, onde rendere autonomo ciò che prima invece ricadeva sotto un’unica titolarità e responsabilità gestionale; in altri termini, presa in sé, cioè senza la dimostrazione dell’esistenza di un diverso intento concreto o finalità di simulazione, la creazione, da un certo momento in avanti, di soggetti giuridici distinti è tutt’altro che significativa di uno spirito di collaborazione o continuità, obiettivo che avrebbe potuto essere raggiunto in modo calibrato attraverso l’ingresso di terzi imprenditori nella medesima società, senza dare vita a nuove e diverse identità commerciali.