Particolarmente rilevanti ai fini del vaglio di ragionevolezza del provvedimento in questione appaiono, in disparte ulteriori elementi, le circostanze –emergenti da quelle risultanze e comunque da quelle acquisite dall’Amministrazione statale nel procedimento in questione - costituite dalle ricorrenti frequentazioni con i vertici dei clan mafiosi, dalla mobilitazione elettorale degli stessi clan in favore dell’aspirante sindaco, dalle successive gravi irregolarità nella gestione amministrativa. In presenza di un fenomeno di criminalità organizzata diffuso nel territorio comunale, gli elementi posti a conferma di collusioni, collegamenti e condizionamenti, vanno considerati nel loro insieme, giacché solo dal loro esame complessivo può ricavarsi la ragionevolezza della ricostruzione di una situazione identificabile come presupposto per la misura dello scioglimento del Consiglio comunale ai sensi dell'art. 143 d.lgs. 18 agosto 2000 n. 267 (Conferma della sentenza del T.a.r. Calabria - Catanzaro, sez. I, n. 1178/2010).