Pareri

Raccolta di pareri espressi da questo Dipartimento nelle materie di propria competenza, in particolare in materia di Enti locali.

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14 Maggio 2006
Territorio e autonomie locali

- Legittimità delle modalità seguite da un Comune per l’elezione dei propri rappresentanti presso l’Unione di Comuni

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12 Maggio 2006
Territorio e autonomie locali

Gettoni di presenza
- Compensi ai componenti di commissioni comunali.

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12 Maggio 2006
Territorio e autonomie locali

L’art. 43 del D. Lgs. 267/2000 riconosce ai consiglieri comunali e provinciali il “diritto di ottenere dagli uffici…tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del loro mandato”.
Il diritto di accesso del consigliere trova il suo fondamento nella funzione di controllo politico-amministrativo sull’ente nell’interesse della collettività. Pertanto, secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, l’espletamento del mandato, di cui sono investiti, abilita i consiglieri a conoscere tutte le attività svolte dall’Amministrazione comunale, eventuali limiti, infatti, comprimerebbero la loro possibilità di intervento, incidendo negativamente sull’integrale attuazione del mandato.
D’altra parte, nelle pronunce giurisprudenziali è rappresentata anche l’altra importante esigenza di evitare che l’adempimento del diritto d’accesso risulti eccessivamente gravoso per l’ente locale, intralciando il regolare svolgimento dell’attività amministrativa (richieste generiche o che comportano costi ingiustificati per l’ente).
Spetterà, quindi, all’ente, attraverso un’apposita normativa regolamentare, introdurre misure idonee a garantire il diritto d’accesso ai documenti amministrativi nel fondamentale rispetto dell’attività degli uffici.

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8 Maggio 2006
Territorio e autonomie locali

Mozione sfiducia ex art. 52 d.lgs. 18/8/2000, n. 267.

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21 Aprile 2006
Territorio e autonomie locali

L’art. 79 D.lgs 267/2000 al comma 3 definisce puntualmente i permessi di cui ciascun amministratore può usufruire, graduandoli secondo la tipologia della carica rivestita presso l’ente.
Il carattere tassativo della elencazione degli enti che possono fruire dei permessi lavorativi, per chi riveste pubbliche funzioni, è stato confermato dal Consiglio di Stato, sez. IV, nella decisione 992/1993. Premesso ciò, si esclude che i permessi siano estensibili alle istituzioni, organismi strumentali dell’ente locale per l’esercizio di servizi sociali (art. 114, comma 2, D. Lgs.267/2000).

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19 Aprile 2006
Territorio e autonomie locali

Estensione dei poteri del vicesindaco nell’esercizio delle funzioni vicarie

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11 Aprile 2006
Territorio e autonomie locali

Espulsione di un consigliere da parte del Presidente del Consiglio comunale.

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11 Aprile 2006
Territorio e autonomie locali

Ai sensi dell’art. 62 del D. Lgs. n. 267/2000 “Fermo restando quanto previsto dall’art. 7 del D. P. R. 30 marzo 1957, n. 361, e dall’articolo 5 del D. Lgs. 20 dicembre 1993, n, 533, l’accettazione della candidatura a deputato o senatore comporta, in ogni caso, per i sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti e per i presidenti delle province la decadenza dalle cariche elettive ricoperte”.

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11 Aprile 2006
Territorio e autonomie locali

L’art.63 comma1 n.2 TUOEL prevede due distinte ipotesi di incompatibilità, a tutela dell’imparzialità e trasparenza degli amministratori degli enti locali con cariche elettive, in caso di partecipazione dell’eletto in società o imprese, “come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento”. Si ha, infatti, incompatibilità sia quando la partecipazione si realizza “ in servizi, esazioni di diritti, somministrazioni o appalti nell’interesse del comune o della provincia” sia quando essa si attui in “società ed imprese volte al profitto dei privati, sovvenzionate” volontariamente da detti enti locali.
Come precisato dalla giurisprudenza, il conflitto di interessi non attiene solo all’eventualità che l’amministratore persegua interessi privati, difformi da quelli dell’ente locale ma comprende anche l’ipotesi che egli possa perseguire scopi contrastanti o diversi da quelli dell’istituzione cui appartiene per realizzare fini, anche pubblici, di altra istituzione cui egli partecipi (Cass.Civile sent.18513/2003).
Nel caso prospettato in cui i sindaci di diversi comuni sono anche componenti del consiglio di amministrazione di un consorzio di bacino obbligatorio, si ritiene ravvisabile la causa di incompatibilità di cui all’art. 63 comma1 TUOEL. In assenza di diversa ed ulteriore disposizione di legge, l’unica deroga, in materia di consorzi al regime dell’ incompatibilità, è rappresentata dall’art. 31 del citato testo unico. Tale disposizione, invero, disponendo che l’assemblea consortile è composta dai rappresentanti degli enti associati e nulla prevedendo circa la composizione del consiglio di amministrazione, lascia operanti tutte le incompatibilità di cui al testo unico degli enti locali.

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7 Aprile 2006
Territorio e autonomie locali

Il caso in esame può essere inquadrato nell’ambito dell’art. 106 c.p.c., avendo un comune chiesto ed ottenuto, con autorizzazione del giudice, la chiamata in causa del terzo interessato a subentrare per surroga.
Si configura, così, un’ipotesi di litisconsorzio successivo, con arricchimento di parti in corso di causa, nonché facoltativo, in quanto ad istanza di parte.
Il terzo, a seguito della chiamata in causa da parte del comune, è diventato “parte” nel pendente giudizio civile, rappresentandosi, nei suoi confronti, la causa di incompatibilità di cui all’art. 63, n. 4 TUOEL.
Nell’ipotesi, pertanto, in cui il soggetto terzo chiamato in causa dal comune debba subentrare ad un consigliere dimissionario, si ritiene che l’ente dovrà procedere alla surroga di quest’ultimo, con il primo dei non eletti che segue nella medesima lista e, ove non sussistano cause di ineleggibilità, avviare la procedura di cui all’art. 69, D.Lgs 267/2000 nei riguardi del consigliere subentrato, per la contestazione di incompatibilità in cui versa.

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6 Aprile 2006
Territorio e autonomie locali

- Affissione all’albo pretorio di un manifesto raccolta firma per n. 2 referendum di cui all’art. 75 della Costituzione.

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31 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

- Esecuzione di provvedimenti di decadenza dall’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.

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31 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

Il consigliere straniero aggiunto previsto dallo statuto comunale abbia diritto a percepire un gettone di presenza per la partecipazione alle sedute del Consiglio

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31 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

Modifica statutaria con la quale si conferisce alla Giunta comunale “il potere in ordine alle modalità di esercizio della rappresentanza legale, ivi compreso il potere di nomina del legale”.

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22 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

- Quale deve essere considerato il giorno iniziale per il computo del termine di cui all’art.134 del T.U.O.E.L. n. 267/2000.

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22 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

L'indizione di un referendum consultivo in ambito comunale è consentita a condizione che riguardi una materia nella quale l'ente locale, che indice il referendum, sia dotato di competenza esclusiva, vale a dire sia competente ad adottare una deliberazione che per produrre il suo effetto e per raggiungere il suo scopo non abbisogni dell'ulteriore approvazione di altre autorità né del concorso di altri enti.

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21 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

Sussistenza o meno dell’obbligo da parte del Presidente del consiglio( o del Sindaco nei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti) di convocare il consiglio comunale, su iniziativa di un quinto dei consiglieri.

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14 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

L’art.58 comma 1, lettera d), TUOEL prevede, tra l’altro, che non possono essere candidati alle elezioni comunali e comunque non possono ricoprire le cariche di sindaco, consigliere, assessore coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva ad una pena non inferiore a due anni di reclusione per delitto non colposo.
La suddetta incandidabilità non ricade nella sfera giuridica del trattamento penale o sulle conseguenze penali dei reati ma attiene alla individuazione dei requisiti di accesso alle cariche elettive, così come stabiliti discrezionalmente dal legislatore.
In relazione al supposto effetto estintivo dell’incandidabilità, a seguito della concessione di indulto ex art. 1 D.P.R. 394/1990, la Corte di Cassazione ha osservato che il riferimento, nell’art. 58 comma 5 TUOEL, ad uno specifico istituto penalistico (la riabilitazione ai sensi dell’art.179 c.p.) esclude l’estensione della cessazione della causa ostativa alla candidatura ad altri istituti, non espressamente previsti (Cass. Civile 11140/2002).

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13 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

L’apposizione di un simbolo similare o parzialmente distintivo di un contrassegno politico, su una vetrata collocata all’interno dell’edificio comunale, deve ritenersi non legittima.
Essa, infatti, può porsi in contrasto con le funzioni ed il carattere istituzionale del comune, la cui amministrazione deve rappresentare non una determinata parte politica ma l’intera comunità dei cittadini. Tale apposizione potrebbe, infatti, risultare potenzialmente lesiva di coloro che non si identificano con l’idea politica rappresentata da quel simbolo.
Nell’ambito dei segni distintivi, ciò si traduce nell’esposizione unicamente dello stemma e del gonfalone e non di altri simboli fuorvianti l’identità collettiva. Ciò posto, va osservato che, ex art. 6 comma 2 TUOEL, la disciplina dello stemma e del gonfalone è rimessa all’autonomia statutaria dell’ente.

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10 Marzo 2006
Territorio e autonomie locali

Circa la legittimità del requisito previsto da una delibera comunale per il diritto all’erogazione di un contributo economico alle famiglie, fissato nel possesso della residenza di almeno uno dei genitori da 5 anni nel territorio comunale, si manifestano perplessità.
Premesso che la materia oggetto della delibera è riconducibile, in senso lato, alla competenza riservata allo Stato, in materia di “previdenza statale” (art. 117 comma 2 lett.o della Cost.), la previsione di un simile requisito determinerebbe una situazione discriminatoria. Si creerebbero, infatti, immotivati privilegi per i residenti da almeno 5 anni e arbitrarie discriminazioni nei riguardi di coloro, che pur residenti nel comune interessato, non possiedono il suddetto requisito. Si aggiunge che la lesione del principio di uguaglianza in senso sostanziale è ancora più incisiva qualora intervenga nel settore dei rapporti etico-sociali ed in particolare nell’ambito dell’art. 31 della Costituzione.
Non rinvenendosi, pertanto, norme che sanciscono l’obbligatorietà della residenza “in loco” per un determinato periodo di tempo, si ritiene che la sola residenza sia sufficiente per la fruizione del beneficio in questione.