Consiglio di Stato , Sez. III, 18 dicembre 2015, n.5737

Territorio e autonomie locali
18 Dicembre 2015
Categoria 
13 Attività contrattuali della P.A.13.05 Provvedimenti interdittivi antimafia
Principi enucleati dalla pronuncia 

 
 
-Nel caso in esame  viene chiaramente affermata in sede penale la “non sufficienza”degli indizi atti  a dimostrare l’influenza di ambienti mafiosi; dato questo che non può non creare dubbi e perplessità anche in sede di elaborazione di una tutela anticipata come quella affidata al potere prefettizio.
Il solo rapporto di parentela, peraltro, secondo giurisprudenza costante non è idoneo a fondare il sospetto di pericolo di infiltrazione. 
La parentela o affinità con soggetti risultati appartenenti alla criminalità organizzata non è di per sé fattore idoneo, in assenza di ulteriori elementi, a dare conto del tentativo d'infiltrazione, in quanto non può in alcun modo instaurarsi un vero e proprio automatismo tra un legame familiare sia pure tra stretti congiunti, ed il condizionamento dell'impresa, che deponga nel senso di un'attività sintomaticamente connessa a logiche e ad interessi malavitosi; se infatti è vero, in base a regole di comune esperienza, che il vincolo di sangue può esporre il soggetto all'influsso dell'organizzazione, se non addirittura imporre (in determinati contesti) un coinvolgimento nella stessa, tuttavia l'attendibilità dell'interferenza dipende anche da una serie di circostanze ed ulteriori elementi indiziari, che qualifichino una immanente situazione di condizionamento e di contiguità con interessi malavitosi. 
- Il risarcimento del danno non è una conseguenza diretta e costante dell'annullamento giurisdizionale di un atto amministrativo in quanto richiede la positiva verifica, oltre che della lesione della situazione giuridica soggettiva di interesse tutelata dall'ordinamento, anche del nesso causale tra l'illecito e il danno subito, nonché della sussistenza della colpa o del dolo dell'amministrazione.
Infatti, l'illegittimità del provvedimento amministrativo, ove acclarata, costituisce solo uno degli indici presuntivi della colpevolezza, da considerare unitamente ad altri, quali il grado di chiarezza della normativa applicabile, la semplicità degli elementi di fatto, il carattere vincolato della statuizione amministrativa, l'ambito più o meno ampio della discrezionalità dell'amministrazione.